Crotone colpita dal virus della rassegnazione

Il virus ha contagiato 48.000 crotonesi, risponde positivamente al vaccino solo il 3% della popolazione

Rassegnazione kr
Lungomare Crotone – foto di Tiziano Boscarato

Chi vota i Soliti? Semplice, chi s’illude di poter beneficiare dall’elezione dei Soliti. Ma chi non vota i Soliti – circa il 25% degli astenuti alle ultime amministrative – vota Stanchi dei Soliti? No, non vota, perché considera Soliti anche quelli di Stanchi dei Soliti. E questo perché? Rassegnazione. Per rassegnazione – contestualizzata alle dinamiche politiche e sociali crotonesi – intendiamo la sfiducia nei confronti del nuovo candidato perché “tanto su tutt uguali e si manciunu tutti i sord”.

Il virus della rassegnazione, i cui principali sintomi sono apatia, disfattismo, pessimismo cosmico e sfiducia che frena l’intelletto a ipotizzare qualsiasi forma di cambiamento, ha contaminato quasi 48.000 elettori crotonesi, tra astenuti e votanti dei Soliti.
Qual è il vaccino contro questo virus? Noi, facendo politica, siamo in una fase sperimentale.  Le prime somministrazioni del nostro vaccino – composto da proposte realizzabili e propositori credibili – hanno avuto effetti positivi sul 3% della popolazione: i 1050 crotonesi che ci hanno votato. Si presume, però, che i nostri elettori non siano mai stati contaminati dal virus, dato che sembra non abbiano mai manifestato alcun sintomo.
La sfida più ostica è somministrare il vaccino al resto della popolazione locale, convincendola dunque a scegliere Stanchi dei Soliti per divenire Liberi dai Soliti.

Ulteriori risultati delle analisi saranno pubblicati nel 2016…

Stanchi dei Soliti, di Crotone per Crotone.

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Sculco e il Pd di nuovo insieme

Il Pd e Sculco
Il Pd e Sculco

 

Finalmente liberi di governare. Questo era lo slogan di Peppino Vallone che denunciava -nel 2011  – la presenza di Enzo Sculco durante la sua attività amministrativa. In particolare, il partito democratico locale si era promesso di impedire a Enzo Sculco di ritornare nelle fila dello stesso Pd, perché Peppino Vallone, a causa della presenza vincolante di Enzo Sculco  non ebbe l’opportunità di realizzare quanto proposto ai cittadini durante il primo mandato 2006-2011.

Anche nei giorni scorsi Peppino ha ribadito la sua contrarietà alla presenza di Enzo Sculco nel centrosinistra. E così alle imminenti elezioni regionali il Partito Democratico ha mantenuto la sua promessa: non ci sarà Enzo Sculco, bensì la figlia, Flora Sculco, e non proprio nel partito democratico, ma in una lista che è stata creata ad opera del partito democratico stesso.

Quindi, è proprio il caso di dire: Finalmente liberi di governare, insieme.

Stanchi dei Soliti

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I dieci veterani della politica crotonese, nomi e cognomi

POLITICI CROTONESI
POLITICI CROTONESI

Ricevono indennità a nostre spese dai primi anni ‘90 ricoprendo svariati incarichi nella politica locale, regionale e nazionale. Stiamo parlando dei dieci veterani della politica crotonese. Uomini che nel corso della loro carriera hanno indirizzato la nostra città verso l’aggiudicazione di memorabili trofei: provincia più povera d’Italia, ultima per qualità di servizi e tutela dell’ambiente , peggiore qualità della vita nel settore degli «affari e lavoro, ambiente, servizi finanziari e scolastici, tempo libero e tenore di vita» 
È certo che Enzo Sculco, Dionisio Gallo, Rocco Gaetani, Filippo Esposito, Antonio BarberioEttore PerzianoUbaldo Schifino, Stano Zurlo, Giuseppe Candigliota e Francesco Sulla siano soddisfatti dei fallimenti collezionati, dato che perpetuano le medesima attività politica e amministrativa da oltre vent’anni a questa parte. Il premio anzianità va ad Ubaldo Schifino, la cui carriera politica ha avuto inizio ventinove anni fa con l’elezione – nelle file del Partito Comunista – a consigliere regionale nel lontano 1985. Il novellino è invece Stano Zurlo: eletto consigliere provinciale di Alleanza Nazionale nel 1995. Per tutti gli altri veterani – nati a Crotone o attivi politicamente nella medesima cittadina – l’ingresso nella politica locale è avvenuto dal 1987 in poi.

Stanchi dei Soliti non condivide la tesi dei limiti al mandato elettivo: se un sindaco lavora bene deve avere il diritto di continuare nella sua attività, perché la continuità amministrativa del primo cittadino gioverebbe alla città. In Francia, ad esempio, non esistono dei limiti al mandato, tant’è che alcuni sindaci hanno ricoperto tale incarico per oltre 50 anni.

Tornando a Crotone, il problema non è quanto bensì come la politica locale ha gestito la cosa pubblica. Se i suddetti personaggi avessero agito in linea con quanto annunciato nelle campagne elettorali o se avessero rispettato degli standard minimi per offrire alla città un futuro non  eccelso ma semplicemente dignitoso, questa denuncia sarebbe sterile oltreché qualunquista.  Così non è stato. E il fattore ancora più grave è che i veterani della politica vengono sostenuti dai giovani della politica: quelli che si bendano gli occhi e accettano tacitamente le perle politiche dei loro predecessori; il tutto perché, anche loro, giovani fuori ma vecchi dentro, aspettano pazientemente di essere sistemati.

Andrea Arcuri  
Stanchi dei Soliti

 

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Il finto pentito della mafia

Ottima riflessione, documentata e propositiva.

Avatar di Giada ArcuriTi spiego la mafia

Quando ascoltiamo la parola “pentito” pensiamo subito a colui che, a seguito di determinate vicende, decide di collaborare con la giustizia. Ma chi è veramente il pentito? Quale personalità si designa dietro le sue mosse? La retrocessione del pentito non è un semplice risveglio di coscienza, non è un gesto cristiano per la remissione di tutti i peccati di fronte a Dio, è molto di più, è vendetta celata di finto buonismo, perbenismo, convenienza. Il pentitismo è un comportamento umano che spesso il criminale adotta una volta catturato, come attenuante per i suoi reati, per uno “sconto della pena” non per collaborare con la giustizia. O pensate veramente che Tommaso Buscetta abbia agito perchè una voce interiore gli abbia sussurato il nome dei bambini che ha sciolto negli acidi? Spesso ci capita di sbagliare, noi tutti sbagliamo nella vita quotidiana. Sbagliamo con le persone che amiamo, sbagliamo con l’indifferenza di…

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Il sindaco di pochi e il Presidente di Nessuno

Peppino Vallone presidente
Peppino Vallone presidente

Non è stato eletto da nessun cittadino e le province esistono solo in via transitoria

Formalmente eletto ma sostanzialmente nominato, Peppino Vallone è il nuovo presidente della provincia di Crotone grazie ai 171 voti ottenuti dai consiglieri e dai sindaci del Crotonese.  Nel 2011 poco più di 16.000 cittadini su 50.000 aventi diritto al voto ribadirono la sua elezione a Sindaco. Il 12 ottobre, invece, Vallone riceve un nuovo incarico altrettanto rilevante, ma legittimato non dal voto dei cittadini bensì da esigenze finanziarie e temporanee, dato che la  nuova disciplina che regola le Province mira da una parte a ridurre la spesa pubblica e dell’altra a riordinare “in via transitoria” un ente destinato a scomparire con la riforma costituzionale del Titolo V.

Stanchi dei Soliti ha condotto un’intesa battaglia per evitare che le province si trasformassero in enti svuotati dalle funzioni originarie e prive di rappresentanti eletti; assetto che, invece, ha preferito attribuire il ministro Delrio.
Ed è proprio per tali ragioni che Peppino Vallone è il nuovo Presidente di Nessuno: non è stato eletto da nessun cittadino ed è il vertice di un ente che fra qualche anno, probabilmente, non esisterà più.
L’incarico sarà svolto gratuitamente, ma le nomine di «rappresentanti della provincia presso enti, aziende e istituzioni», che un presidente della provincia ha il diritto di effettuare, non sono affatto a titolo gratuito. Ricordiamo che Stanchi dei Soliti denunciò pubblicamente lo strumento della nomina perché nel caso del Comune di Crotone si era trasformato in un mezzo di sistemazione partitica. Anche in quelle circostanze fu Peppino Vallone a nominare nel suo staff organizzativo dei candidati non eletti del centrosinistra che rivendicavano una sistemazione.
A questo punto, ci tocca correggere il titolo del nostro articolo, perché non è vero che Peppino Vallone è il Presidente di Nessuno: non sarà il presidente dei crotonesi ma è certamente il presidente degli amici di partito che dovrà nuovamente soddisfare.


Stanchi dei Soliti
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Il crotonese negro

foto di Tiziano Boscarato
foto di Tiziano Boscarato

Emigrati dall’Africa e dalla Calabria alla ricerca di una qualità di vita accettabile. Gli uni affrontano il viaggio della speranza via mare, gli altri emigrano in autobus e recentemente in aereo grazie ai nuovi voli Low Cost. Stranieri malaccolti dalla comunità ospitante che li definisce “terroni”, entrambi condividono lo stesso sogno: ritornare nella terra natìa prima di morire. Crotonesi ed extracomunitari hanno molte cose in comune.

Ciò nonostante parte dell’opinione pubblica crotonese ne accentua le diversità che si diffondono di bocca in bocca. “I neri sporcano. Portano malattie. Ci rubano il lavoro” opinioni diffuse da molti cittadini che anziché rivendicare i loro diritti nei confronti della politica locale e nazionale attribuiscono il loro stato di malessere sociale alla presenza dell’uomo nero.
Gli stranieri non hanno votato Peppino Vallone né Scopelliti. Non sono i responsabili del 56% di disoccupazione giovanile né delle riduzioni idriche per gli indebitamenti di Soakro (società controllata dalla politica). Non hanno sistemato i loro amici in Comune né fanno accordi sottobanco. Beh, forse gli extracomunitari sporcano la città, d’altro canto ci capita raramente di contemplare la civiltà dei nostri concittadini che destinano cartacce e mozziconi negli appositi contenitori.

Stanchi dei Soliti non è a favore dell’immigrazione a cascata ma intende promuovere l’integrazione degli immigrati. Crediamo fermamente che immigrazione e accettazione delle tradizioni e della cultura della comunità ospitante debbano coincidere, il che non rappresenta né una sottomissione né un’obbligata condivisione dei nostri valori bensì una pacifica e rispettosa convivenza.

Uniamoci contro il vero male del nostro futuro: la MalaPolitica che affama gli italiani e illude gli stranieri che un futuro migliore sia realizzabile in un paese affamato.

Andrea Arcuri

Stanchi dei Soliti

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