Abbiamo bisogno di amministratori con le “palle”

Pallaedi cemento sradicata -Lungomare di Crotone
Palle di cemento sradicate -Lungomare di Crotone

Qual è il ruolo della politica per contrastare l’inciviltà di alcuni cittadini?

E’ da sempre il nostro motto: dove non arriva la buona educazione deve arrivare l’amministrazione. L’interpretazione di questo concetto è semplice: un’amministrazione comunale deve contrastare gli atti di inciviltà posti in essere dai cittadini che non aderiscono alle regole di convivenza civile.
Le responsabilità dello scempio riportato in foto è riconducibile sia agli autori dell’indecoroso atto sia all’inerzia del Comune di Crotone che non ha mai preso provvedimenti. Da tre anni a questa parte, il nostro gruppo politico ha segnalato in più occasioni vari episodi di inciviltà, proponendo delle soluzioni orientate sia all’intensificazione dei controlli che alla promozione di politiche culturali. Quest’ultima proposta ebbe come oggetto la realizzazione del Manuale della Buona educazione: un libricino da trattare sin dalle scuole elementari al fine di allevare cittadini virtuosi. Per intensificare i controlli municipali, invece, Stanchi dei Soliti propose una collaborazione gratuita con i vigili urbani, nei limiti del rispetto della normativa.
Entrambe le proposte furono indirizzate agli appositi assessori. Entrambe le proposte non ricevettero alcuna risposta.

Ringraziamo Alex Borrelli per la segnalazione

Stanchi dei Soliti

 

Un dato sconcertante: quasi la metà dei crotonesi voterebbe ancora Vallone

Elezione 2011 Peppino Vallone
Elezione 2011 Peppino Vallone

Vallone è tra i sindaci meno amati d’Italia, ma quasi la metà dei crotonesi lo apprezza. E’ quanto evidenzia  la classifica di Governance Poll, secondo cui l’indice di gradimento del primo cittadino di Crotone è pari al 45,5%.
Infatti, poco meno del 50% degli intervistati (le cui unità sono 800 in ogni comune capoluogo) voterebbe il primo cittadino crotonese. La domanda posta dagli intervistatori è la seguente:  «Se si votasse oggi, voterebbe a favore o contro il sindaco in carica?». Come è stato precisato sul sito dell’istituto che ha effettuato le indagini, questo dato non va interpretato come una mera intenzione di voto dell’intervistato, piuttosto come “consenso minimo” di cui gode il sindaco in carica.
Un dato a nostro dire sconcertante, considerando la continuità della malamministrazione valloniana che si protrae da ben 8 anni. Inutile fare un elenco degli innumerevoli fenomeni di incapacità amministrativa messi in atto dalla Giunta crotonese: basti pensare al degrado urbano che il nostro gruppo politico denuncia da anni; basti pensare al tentativo di ostacolare l’accesso al pubblico alle commissioni consiliari o al ridicolo tasso di raccolta differenziata crotonese.
Per nostra fortuna, l’articolo 51 del testo unico degli enti locali stabilisce che un sindaco non è rieleggibile qualora abbia ricoperto due 2 mandati consecutivi, altrimenti ci saremmo ritrovati, ancora una volta, con Peppino Vallone al ballottaggio.

Stanchi dei Soliti

Il parco nel fossato del Castello di Carlo V: l’ennesima (p)ars destruens della città

Piazza Lavatorio -  Fossato Castello Carlo v Crotone
Piazza Lavatorio – Fossato Castello Carlo v Crotone

 

di Vittoria Sisca,
per Stanchi dei Soliti

«Di questo logos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo; […] benché infatti tutte le cose accadano secondo questo logos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com’è»

Periphyseos – Eraclito

Doveva essere il lontano V secolo a.C. quando Eraclito, filosofo aristocratico di Efeso, estraniatosi dalla vita politica della città perché fortemente indignato da alcune vicende politiche , decise di depositare il suo scritto in prosa nel tempio di Artemide rifiutandosi così di divulgare il proprio messaggio.

Questo gesto, apparentemente sacrale e solipsistico, si configura in realtà come il primo (e forse l’ultimo) – per dirla à la Celestini – “sciopero dei filosofi”.

Una protesta tanto oscura e silente quanto elitaria quella del filosofo di Efeso, in polemica con ‘i più’, i dormienti, che rinchiusi nel loro ordine privato, sono soliti prestare ascolto a coloro che presumono si essere sapienti, accettando di reificare “comodamente” la propria individualità pur di non ascoltare il proprio logos.

Se il vostro logos vi sta suggerendo di giudicare altrettanto oscura e vaga questa parentesi filosofica, riguardante peraltro un personaggio che operò lontano dalla nostra amata terra, avete perfettamente colto il punto.

 Si dà il caso infatti che il nuovo lavatoio situato nello storico fossato della fortezza di Carlo V, inaugurato nel vicino 11 maggio 2013 dal primo cittadino di Crotone, Peppino Vallone e da lui definito “uno dei luoghi simbolo dell’attività di riqualificazione che sta operando l’Amministrazione comunale per il Castello” rappresenti in realtà una delle immagini chiave della filosofia di Eraclito, un personaggio che, come abbiamo appreso, non possiamo annoverare fra le figure di spicco del nostro patrimonio storico-culturale perché nato e vissuto in una cittadina situata sulla costa dell’odierna Turchia e che funge dunque da stridente contraltare storico rispetto all’intera cornice.

 La struttura, un imponente serpentone di un accecante azzurro démodé è progettata dal presunto sophós, professor Marco Dezzi Bardeschi docente del politecnico di Milano vorrebbe rappresentare, oltre, si intende, un vero e proprio pugno nell’occhio rispetto alla maestosità e della nostra fortezza, la metafora-fiume del divenire eracliteo.

Dulcis in fundo, a coronare non solo astoricamente ma anche acriticamente lo scempio architettonico, l’incisione della massima greca Πάντα ρει (tutto scorre), che pare tra l’altro non comparire tra i frammenti eraclitei giunti a noi ed è quindi attribuitagli erroneamente.

 L’Amministrazione di Crotone ha finalmente superato se stessa riuscendo questa volta, con un solo colpo d’arte, ad attuare un triplice attentato nei confronti della storia locale, contaminandola da quell’altro da sé che nulla ha a che vedere con essa,  dei cittadini costringendoli a subire l’ennesimo sopruso architettonico nei confronti di uno dei simboli più significativi della loro terra, e della filosofia, distorcendo quello stesso logos che Eraclito aveva consegnato al tempio della dea proprio perché incompreso dai dormienti.

 

Crotone: il Comune paga 62 mila euro per il servizio di pulizia spiagge

Condizione attuale spiaggia Crotone
Condizione attuale spiaggia Crotone

di Stanchi dei Soliti

È successo a Crotone: il Comune ha impegnato ben 62.000€ da versare sui conti dell’Azienda Krotonese dell’Energia e dell’Ambiente (AKREA) per l’espletamento del servizio di pulizia spiagge relativo all’interno anno 2013.
AKREA è una società per azioni il cui unico socio è il Comune di Crotone. La società si occupa di igiene urbana, verde pubblico, gestione affissione etc. I rappresentanti del Comune al suo interno sono Salvatore Lucà (presidente), Salvatore Barbuto e Rocco Gaetani (membri del consiglio di amministrazione).
I 62.000€ suddetti, dunque, ricoprono interamente l’anno corrente, pertanto è compito di AKREA rimuovere le alghe e i rifiuti vari che da diverse settimane sono presenti sulle spiagge cittadine; senza aspettare che tale intervento venga realizzato nel 2014, dal che potrebbe conseguire l’utilizzo di ulteriori risorse.
Incolliamo al seguente link la determina dirigenziale di impegno di spesa: stanchi-dei-soliti-comune-di-crotone.pdf

Stanchi dei Soliti

Degrado urbano: cosa può fare il comune di Crotone

Edificio degradato Crotone
Edificio degradato Crotone

di Stanchi dei Soliti

Situazioni ed episodi di degrado urbano possono verificarsi sia causa del non – operato delle amministrazioni pubbliche sia a causa dell’inattività dei cittadini privati. Nel primo caso possiamo immaginare all’inerzia del Comune  – e in particolare dei suoi organi di governo – che non adotta interventi tali da contrastare situazioni indecorose verificatesi su aree e strutture di competenza comunale: pensiamo ad una villetta di proprietà del Comune colma di rifiuti e di erbacce oppure alle strade dissestate del lungomare cittadino o, ancora, a dei monumenti danneggiati. In queste situazioni, in cui il Comune è proprietario dell’aerea o della struttura degradata, necessita un semplice intervento di ordinaria amministrazione: l’assessore segnala il problema al dirigente e quest’ultimo sollecita gli operai comunali ad effettuare gli interventi opportuni per ripristinare la normalità.
Ma cosa succede quando siamo in presenza di un palazzo degradato e degradante di proprietà privata? Cosa succede quando le condizioni di una struttura privata determinano situazioni di degrado urbano? Per intenderci, se è il palazzo o la casa di proprietà di Mario Rossi è deteriorata o trasandata al punto tale da compromettere il decoro dell’ambiente circostante, dell’ambiente pubblico e quindi della città, in che modo il Comune può intervenire? La risposta è semplice e manifesta l’autorità del pubblico nella tutela di interessi collettivi, quale è il decoro e l’estetica della città. Il Comune, dopo aver sollecitato i proprietari della struttura a risolvere il problema degradante e a seguito di un eventuale inadempimento successivo al sollecito, può effettuare gli interventi necessari per ripristinare il decoro della struttura in questione, addebitando le rispettive spese ai proprietari inadempienti. Il Comune di Parma, ad esempio, prevede esplicitamente tale intervento all’articolo 11 del regolamento del decoro urbano : i proprietari degli immobile devono mantenere in condizioni decorose gli infissi, le tende esterne, le serrande etc. esposte al transito del pubblico. Il Comune, se riscontra la violazione di tale attività, provvede ad intimare ai proprietari e/o locatari gli adempimenti necessari entro una determinata scadenza, a seguito dalla quale il Comune – riscontrando eventualmente l’assenza degli interventi sollecitati – realizza l’intervento d’ufficio imputando le spese ai proprietari.
Spesso è capitato di confrontarci sul tema con assessori e consiglieri comunali di Crotone, ai quali domandavamo per quali ragioni il Comune non avesse contrastato situazioni palesemente degradanti. La risposta era sempre la stessa: «purtroppo il problema che mi segnali è su un’area di proprietà privata, non possiamo intervenire». Questa è una grossa bugia perché, come è stato riportato, anche se l’episodio si verifica sul suolo privato il Comune è obbligato ad intervenire.

Pretendiamo, non facciamoci infinocchiare.

Stanchi dei Soliti

Crotone: la paura di uscire di casa per la malamministrazione

Crotone – foto di Alberto Loiacono (Stanchi dei Soliti)

di Andrea Arcuri

Se piove non è colpa del Comune. Se piove e tutti i quartieri si allegano è colpa del Comune.
Rientra infatti nella responsabilità dell’amministrazione comunale individuare e predisporre le via di scarico delle acque piovane a mare, evitando che al verificarsi di un acquazzone la città sia inagibile. La presenza dei medesimi problemi in tante altre città italiane non giustifica gli inadempimenti del nostro Comune. Dobbiamo smetterla di discolpare il Comune di Crotone perché anche a Genova e a Gallipoli le strade si allagano quando si verifica un temporale. Dobbiamo smetterla di accettare e subire queste vergogne di ordinaria amministrazione perché pagliacciate simili accadono in città meglio organizzate della nostra.
Io da crotonese pretendo una città normale. Io, sarò ripetitivo, ma ribadisco che ancor prima di diventare una città turistica dobbiamo diventare una città.

Stanchi dei Soliti

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