Elezioni Crotone: le pagelle dei candidati a sindaco

candidati sindaco crotone

Da Sorgiovanni a Pugliese. Da Meo a Pirillo. Dalla Barbieri a Piuma. Da Infusino a Tesoriere. I voti in pagella dei candidati a sindaco

Le pagelle sono state elaborate da Stanchi dei Soliti e si basano su tre elementi: personalità del candidato, il suo passato politico e, infine, la coalizione a suo sostegno. Il voto attribuito è una media dei tra fattori. Nei prossimi giorni saranno invece elaborate le pagelle amministrative relative ai programmi delle principali forze politiche.

Stanchi dei Soliti è la prima vera lista civica di Crotone che 5 ann fa partecipò alle elezioni comunali esprimendo un autonomo candidato a sindaco e che finora ha svolto oltre 180 attività politiche, amministrative, culturali e sociali per la città di Crotone.

Rosanna Barbieri voto 2.
Utilizzare lo slogan «rivoluzionare Crotone» dopo che il suo partito ha governato 10 anni significa darsi la zappa sui piedi. Significa riconoscere il fallimento del suo centrosinistra. Significa rivoluzionare il fallimento. Il che concettualmente è anche una cosa bella, peccato che vuole fare la rivoluzione con gli stessi soldati del 2011, ossia quelli che il fallimento lo hanno costruito, promosso, alimentato.
Si parla ancora di Corigliano, Molè, Candigliota, Pristerà: c’erano ieri, ci sono oggi e, sicuramente, ci saranno anche domani.
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Il PD prova a rifarsi una verginità mai avuta

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Sergio Contarino, Assessore in quota PD

Non mi sembrava vero, pensavo fosse un incubo di quelli che ti fanno svegliare sudato e ansimante e invece no, quello che stavo leggendo era paurosamente reale: “Noi pronti a governare ancora perché abbiamo agito nella legalità”. Parola di Sergio Contarino (assessore all’urbanistica in quota PD) a “La Provincia KR”.

Secondo Contarino, questa amministrazione ha lavorato bene e andrebbe riconfermata perché i suoi progetti – dell’amministrazione – non sono mai stati interessati dalla magistratura. Peccato che Contarino ignori il fatto che questo non può minimamente essere considerato un termine di valutazione ma dovrebbe invece essere una costante. Se poi loro si meravigliano nel riuscire a non farsi indagare beh, credo siano problemi e meriti da tenere stretti per sé. Anche perché la città non ha dimenticato lo scandalo di rimborsopoli e l’indagine ancora in corso che vede indagati molti consiglieri comunali.

Il buon Contarino poi, cortigiano di Peppino Vallone, dimentica una cosa fondamentale quando parla di progetti per la città: ovvero la qualità di essi. E’ vero che il PD ha aperto più di 16 cantieri in città – molti dei quali con i soldi che avrebbero dovuto sostenere il CDA dell’aeroporto Sant’Anna – ma cosa ancora più vera è l’assoluta pochezza dei cantieri stessi: sia sul piano della progettazione che su quello della realizzazione. Decine di rotonde orrende e inutili e riqualificazioni di quartieri fatte – come dicono i vecchietti in Piazza – cu’ ri ped.

Contarino – ancora nell’intervista a La Provincia Kr – comincia a delirare: difatti assegna all’amministrazione di Vallone il merito di aver risolto problemi atavici. Ed ecco che arriva un’altra conferma: non è solo l’assessore Michele Marseglia a vivere su Marte ma è l’intera giunta con tutto il partito ad avere dimora fissa sul pianeta rosso. La città si domanda quali problemi atavici siano stati risolti in 10 anni, se la fogna continua a riversare i liquami a mare, l’acqua continua a mancare un giorno sì e l’altro pure, la città non è mai stata così sporca, la piscina C.O.N.I non è stata interessata da alcun progetto di riqualificazione e se nel complesso la città – contrariamente da quanto affermano da Via Panella –  ha intrapreso una discesa costante e vergognosa su tutti i fronti: sociale, urbanistico, culturale e del welfare.

In sostanza Contarino farebbe bene a tacere perché la città non merita anche lo sberleffo dopo il danno. Insieme a Contarino, l’intero PD dovrebbe chiudersi nelle stanze di via Panella con un solo obiettivo (lontano da quello di trovare un candidato a sindaco unitario, anche perché loro pregano per un sì di Enzo Sculco): ovvero non uscire più per le strade della città con l’aria da verginello operoso perché la realtà è tristemente quella opposta.

Stanchi dei Soliti 

Arturo Crugliano Pantisano sei ancora Renziano?

Arturo Crugliano Pantisano e Matteo Renzi
Arturo Crugliano Pantisano e Matteo Renzi

Qualche domanda da Stanchi dei Soliti al presidente del consiglio di Crotone

Inutile commentare le ultime vicende politiche  e istituzionali del finto rottamatore: Matteo Renzi a giorni diventerà presidente del consiglio senza essersi mai confrontato con il popolo italiano, se non con quello di Firenze, che lo ha eletto prima presidente della provincia e poi sindaco del Comune fiorentino.
Non è questa la sede per argomentare la pagliacciata istituzionale che Renzi sta portando a termine. Quello che ci sta a cuore, come sempre, è la politica locale. In particolare, domandiamo al presidente del consiglio comunale di Crotone nonché renziano convinto, Arturo Crugliano Pantisano, che idea si è fatto del suo leader politico a seguito delle vicende degli ultimi giorni? Qual è la sua opinione sulla formazione di un nuovo governo che bypassa gli elettori? E’ o non è deluso da un uomo, ancor prima di un politico, che ha sempre predicato il Nuovo che Avanza e ora sto stipulando accordi alla vecchia maniera con Berlusconi?
Presidente Pantisano, leggendo le nostre domande potrebbe fornirci una risposta in politichese affermando che “il Paese ne ha bisogno”. Anticipando la sua eventuale e prevedibile risposta, vogliamo sottolineare che il Paese non ha bisogno di questi governi, dei governi di nessuno, che non rispondono a un elettorato ben preciso ma a forza politiche che durante le campagne elettorali erano contrapposte e dopo le elezioni hanno deciso di coalizzarsi. Larghe intese, coalizioni e ammucchiate in nome della responsabilità, in nome de “il Paese ne ha bisogno”, ma che in realtà celano soltanto un obiettivo: la conservazione del potere, suppure con cani e porci.

Stanchi dei Soliti

Stanchi dei Soliti: Il PD crotonese è un partito senza né capo né coda

 

Pd crotonese frammentato
Pd crotonese frammentato

Sorge spontaneo domandarsi se i candidati alle primarie per la segreteria provinciale del partito democratico facciano parte dello stesso partito o appartengano a gruppi politici contrapposti. Infatti, i concorrenti alla principale carica locale del PD, quali Arturo Crugliano Pantisano -neovincitore con il 90% delle preferenze – Michele Laurenzano – sindaco di Strongoli- e Giuseppe dell’Aquila – già vicepresidente nazionale dei giovani democratici- hanno condotto una battaglia senza precedenti, a seguito della quale sarebbe più opportuno considerare quella interna al Partito Democratico un’autodistruzione anziché una semplice rottura.
Dall’Aquila ha messo in dubbio l’autenticità dell’esito del voto, sottolineando che si sarebbe recato «comune per comune chiedendo al presidente della commissione di fare un comunicato stampa con le percentuali reali»; Dall’Aquila accusa inoltre il presidente della Commissione Paolo Secreti, considerando inopportune le dichiarazioni di quest’ultimo relativamente a un presunto incremento delle tessere a Cirò e Cirò Marina, mentre «a Strongoli, Torre Melissa e Cotronei la percentuale dei tesserati è aumentata addirittura del 300%». È ancora il più giovane dei candidati a denunciare la faziosità di Secreti, accusato di «garantire amici e realtà amiche». Non è da meno il secondo arrivato Laurenzano che considera una “farsa” l’assemblea dei delegati per eleggere il segretario provinciale del partito democratico; farsa che ha spinto Laurenzano non solo a presentare vari ricorsi alle autorità nazionali del PD e ad assentarsi dalla suddetta assemblea, bensì ad organizzare una conferenza stampa nella sede di via Pannella celebrando un’autoproclamazione napoleonica a segretario provinciale. Zitto zitto, invece,  se ne sta lì in un angolo il vincitore delle primarie, Arturo Crugliano Pantisano, che ha deciso di non calarsi nelle bassezze della polemica godendosi questa elezione che predice candidature istituzionali di maggiore rilievo; lasciando al suo sindaco Peppino il compito di smentire le voci degli avversari sulle presunte irregolarità verificatesi durante le operazioni di voto.
La lievitazione delle tessere di partito, la Commissione di Garanzia del PD accusata di “garantire” soltanto amici le realtà amiche, l’autoproclamazione napoleonica di Laurenzano a segretario provinciale e, soprattutto, gli oltre 15.000 astenuti alle primarie caratterizzano il totale smarrimento del partito democratico crotonese che, possiamo dirlo, oggi più che mai appare senza né capo né coda.

Andrea Arcuri
Stanchi dei Soliti