Sculco e il Pd di nuovo insieme

Il Pd e Sculco
Il Pd e Sculco

 

Finalmente liberi di governare. Questo era lo slogan di Peppino Vallone che denunciava -nel 2011  – la presenza di Enzo Sculco durante la sua attività amministrativa. In particolare, il partito democratico locale si era promesso di impedire a Enzo Sculco di ritornare nelle fila dello stesso Pd, perché Peppino Vallone, a causa della presenza vincolante di Enzo Sculco  non ebbe l’opportunità di realizzare quanto proposto ai cittadini durante il primo mandato 2006-2011.

Anche nei giorni scorsi Peppino ha ribadito la sua contrarietà alla presenza di Enzo Sculco nel centrosinistra. E così alle imminenti elezioni regionali il Partito Democratico ha mantenuto la sua promessa: non ci sarà Enzo Sculco, bensì la figlia, Flora Sculco, e non proprio nel partito democratico, ma in una lista che è stata creata ad opera del partito democratico stesso.

Quindi, è proprio il caso di dire: Finalmente liberi di governare, insieme.

Stanchi dei Soliti

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I dieci veterani della politica crotonese, nomi e cognomi

POLITICI CROTONESI
POLITICI CROTONESI

Ricevono indennità a nostre spese dai primi anni ‘90 ricoprendo svariati incarichi nella politica locale, regionale e nazionale. Stiamo parlando dei dieci veterani della politica crotonese. Uomini che nel corso della loro carriera hanno indirizzato la nostra città verso l’aggiudicazione di memorabili trofei: provincia più povera d’Italia, ultima per qualità di servizi e tutela dell’ambiente , peggiore qualità della vita nel settore degli «affari e lavoro, ambiente, servizi finanziari e scolastici, tempo libero e tenore di vita» 
È certo che Enzo Sculco, Dionisio Gallo, Rocco Gaetani, Filippo Esposito, Antonio BarberioEttore PerzianoUbaldo Schifino, Stano Zurlo, Giuseppe Candigliota e Francesco Sulla siano soddisfatti dei fallimenti collezionati, dato che perpetuano le medesima attività politica e amministrativa da oltre vent’anni a questa parte. Il premio anzianità va ad Ubaldo Schifino, la cui carriera politica ha avuto inizio ventinove anni fa con l’elezione – nelle file del Partito Comunista – a consigliere regionale nel lontano 1985. Il novellino è invece Stano Zurlo: eletto consigliere provinciale di Alleanza Nazionale nel 1995. Per tutti gli altri veterani – nati a Crotone o attivi politicamente nella medesima cittadina – l’ingresso nella politica locale è avvenuto dal 1987 in poi.

Stanchi dei Soliti non condivide la tesi dei limiti al mandato elettivo: se un sindaco lavora bene deve avere il diritto di continuare nella sua attività, perché la continuità amministrativa del primo cittadino gioverebbe alla città. In Francia, ad esempio, non esistono dei limiti al mandato, tant’è che alcuni sindaci hanno ricoperto tale incarico per oltre 50 anni.

Tornando a Crotone, il problema non è quanto bensì come la politica locale ha gestito la cosa pubblica. Se i suddetti personaggi avessero agito in linea con quanto annunciato nelle campagne elettorali o se avessero rispettato degli standard minimi per offrire alla città un futuro non  eccelso ma semplicemente dignitoso, questa denuncia sarebbe sterile oltreché qualunquista.  Così non è stato. E il fattore ancora più grave è che i veterani della politica vengono sostenuti dai giovani della politica: quelli che si bendano gli occhi e accettano tacitamente le perle politiche dei loro predecessori; il tutto perché, anche loro, giovani fuori ma vecchi dentro, aspettano pazientemente di essere sistemati.

Andrea Arcuri  
Stanchi dei Soliti

 

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