
Se un forestiero avesse visitato Crotone nell’aprile del 2011 e se fosse stato ignaro che da lì a un mese si son tenute le competizioni elettorali avrebbe senz’altro considerato Crotone la terra della valorizzazione di cibi e bevande locali.
Banchetti e grigliate, salsiccia e broccoli, birra e vino: dal mese d’aprile a quello di maggio del 2011 nei quartieri crotonesi sono state organizzate decine di sagre dei cibi più vari. Che succedeva? Un innato impegno dell’amministrazione e dei gruppi politici crotonesi nel divulgare le qualità dei nostri prodotti tipici? No: tecniche campagna elettorale. Infatti, a Crotone (ma anche in tante altre città italiane) non sono pochi coloro i quali hanno dichiarato di votare un qualsiasi candidato a sindaco o consigliere poiché, “si è comportato bene” (testuali parole) nell’organizzare le sagre di quartiere; ed esprimere un’altra preferenza – magari votando il candidato preferito per ragioni valoriali, programmatiche o politiche- avrebbe significato “tradire” il benefattore, tradire il distributore di pani. Ergo: quando cercavamo di convincere l’interlocutore con i nostri progetti, spesso, la risposta era sempre la stessa: “siete in gamba, ma sono impegnato”.
Finché esisteranno questi episodi e finché saranno i panini a determinare la conquista del seggio non ci sarà spazio per Stanchi dei Soliti nei banchi del consiglio comunale. Ma siamo fiduciosi: abbiamo circa cinquant’anni davanti a noi, forse riusciremo a costruire una Crotone diversa, una Crotone in cui un voto vale più di una salsiccia.
Stanchi dei Soliti – Rubrica Storie di Campagna elettorale