“Non abbiamo mai ricevuto una proposta sul da farsi con Eni”. E’ questa, in soldoni, l’affermazione sia del sindaco di Crotone, Peppino Vallone, sia di Sergio Contarino, capogruppo del PD crotonese. Un’affermazione partorita durante il Consiglio comunale del 13 marzo, un’affermazione priva di fondamenta. E’ da dicembre 2011 che il nostro gruppo politico invita l’amministrazione comunale di Crotone a convocare un tavolo con i dirigenti Eni, pretendendo che Eni realizzi progetti che la stessa multinazionale ha realizzato in altre cittĂ . Abbiamo sempre citato il famoso caso di San Donato Milanese, comune in cui Eni ha progettato un centro direzionale il cui output occupazionale è pari a 3000 unitĂ . Stanchi dei Soliti ha proposto la creazione di un centro amministrativo nel quale svolgere attivitĂ amministrative e burocratiche per conto di Eni. Per intenderci, un centro di disbrigo delle pratiche della multinazionale : 3000 addetti, la rinascita dell’economia locale. Le royalties non bastano, e i benefit aggiuntivi di 600 mila euro (previsti all’interno dell’ultima transazione con Ionica gas- societĂ Eni) non sono sufficienti per risollevare la disastrosa economia crotonese.
Gli attivisti dell’occupazione degli impianti Eni sono piĂą attivi che mai: dopo oltre trenta giorni e trenta notti di occupazione permanente dei siti industrali sono passati all’occupazione del Comune di Crotone. L’obiettivo degli attivisti è quello di incontrare la multinazionale, e oggi occupare il Comune rappresenta l’unico modo per stimolare le istituzioni locali a convocare un tavolo partecipato con i dirigenti Eni. L’avvio di una trattativa con Eni per imporre a essa una bonifica seria e degli interventi per lo sviluppo occupazionale crotonese è la finalitĂ principale sia dell’occupazione quotidiana che dell’accampamento agli impianti industriali.
Che tipo di bonifica fare? Come investire i 56 milioni di euro di risarcimento cui Syndial è stata condannata? Chi deve gestire tali soldi? Quale deve essere il futuro dell’area industriale?
Sono questi i temi centrali dell’evento Le primarie della Bonifica che si terrà domani mattina alle ore 10 sul lungomare di Crotone. Un evento a cui Stanchi dei Soliti non può mancare per ribadire idee e progetti che ripropone da tre anni ai cittadini di Crotone.
Come spendere i soldi
Stanchi dei Soliti propone da tempo la creazione di un centro direzionale Eni al cui interno occupare del personale amministrativo che gestisca le pratiche amministrative della multinazionale. Le selezione dei lavoratori deve essere circoscritta fra tutti quei cittadini che hanno residenza nel comune di Crotone.
Questo progetto, però, è ciò che la città deve pretendere da Eni a fronte dell’estrazione del 15% del metano nazionale (non riteniamo sufficienti le Royalties).
In merito alle modalitĂ di spesa dei 56 milioni suddetti crediamo che debba essere la cittĂ a partorire delle idee che, successivamente, devono essere sottoposte al vaglio di un referendum consultivo locale.
La creazione dell’UniKRO, la vera e autonoma università di Crotone al cui interno istituire, inizialmente, delle facoltà non presenti negli altri atenei calabresi, è attualmente la nostra principale proposta. Chi deve spendere i 56 milioni di euro Il Comune di Crotone sulla base di accordi vincolanti con i cittadini che devono essere obbligatoriamente consultati.
Quale tipo di bonifica Bonifica totale attraverso delle tecniche che apportino benefici nell’immediato (la fitorimediazione, accettata dal Comune di Crotone, apporterĂ dei benefici sui suoli crotonesi tra 4000 anni).
Quale futuro per l’ex area industriale
Dismissione totale degli impianti oppure conversione dell’area industriale in un percorso turistico che ravviva simbolicamente, attraverso appositi itinerari guidati, la vita nelle fabbriche dagli anni 20 sino alla loro fallimento. Quest’ultima alternativa non può prescindere dalla messa in atto di tutti quegli interventi di prevenzione della salute cittadina; come lo smantellamento, all’interno dell’area industriale, di tutti quegli impianti altamente nocivi, ad esempio rivestiti da tettoie di amianto.
Otto notti e otto giorni: continua l’occupazione agli impianti ENI organizzata da alcuni gruppi politici crotonesi – privi di agganci con la malapolitica locale e privi di rappresentanti eletti all’interno delle istituzioni.Â
Evidentemente, tale indipendenza dei gruppi politici in questione e la costanza che gli stessi stanno dimostrando, alloggiando notte e giorno agli impianti Eni, comincia a fare un po’ di paura, comincia a dar fastidio a qualcuno. Quel qualcuno che la scorsa notte ha danneggiato gli striscioni che abbiamo affisso nei pressi degli impianti. Come è possibile notare, si tratta di tagli intimidatori effettuati appositamente per mandare qualche messaggio implicito agli organizzatori. Ricordiamo agli autori di tale gesto che non abbiamo paura: hanno tagliato i nostri striscioni, ma non taglieranno la nostra lingua.
L’occupazione degli impianti Eni continua da quattro giorni e quattro notti. E’ una battaglia ad oltranza che cresce giorno dopo giorno, pertanto non deve considerarsi conclusa con la manifestazione del 30 gennaio. Anzi, seguiranno altre azioni di protesta civile sino a quanto non otterremo risposte.Â
La partecipazioni dei movimenti suddetti è soprattutto finalizzata all’apertura di una trattativa con la multinazionale, il cui obiettivo è quello di redigere una lista di interventi che l’ente nazionale idrocarburi dovrĂ apportare alla nostra cittĂ .
Oltre alla bonifica totale dei siti inquinati – idea condivisa da tutte le sigle aderenti – Stanchi dei Soliti propone a Eni
Centri direzionali per l’occupazione, così come è avvenuto a San Donato Milanese; comune lombardo in cui Eni ha progettato un incremento occupazionale pari a 3.000 lavoratori. In alternativa, Stanchi dei Soliti propone l’UniKRO, la vera università di Crotone, in cui istituire facoltà e corsi di studio non presenti negli altri atenei calabresi.
Infine, il nostro movimento si farà carico delle proposte che liberi cittadini hanno elencato sul nostro blog, tra cui industrie “verdi” e buon benzina.
Ovviamente quanto appena affermato è realizzabile soltanto se esistono due condizioni: la prima è la presenza di una classe politica che, sotto la pressione dei cittadini, approvi eventuali progetti di sviluppo locale e riveda l’attuale progetto di bonifica.  La seconda condizione necessaria è la tua partecipazione. Quindi, se sei disoccupato e se hai tempo da impegnare in una giusta causa, aggregati agli impianti Eni e lotta con noi. Notte e giorno.