
L’occupazione degli impianti Eni continua da quattro giorni e quattro notti. E’ una battaglia ad oltranza che cresce giorno dopo giorno, pertanto non deve considerarsi conclusa con la manifestazione del 30 gennaio. Anzi, seguiranno altre azioni di protesta civile sino a quanto non otterremo risposte.
Chi sono gli occupanti e perché c’è la necessità di una maggiore adesione alla protesta? Gli occupanti sono, innanzitutto, dei cittadini di Crotone e provincia che, in secondo luogo, appartengono a gruppi politici e associazioni che non hanno alcun rappresentante eletto né nel Comune né nella Provincia tantomeno nella Regione. In particolare le sigle dei movimenti aderenti sono: Stanchi dei Soliti, Crotone è dei Crotonesi, Associazione Nuova Hera, WWF e i Cittadini di Crotone. Altre associazioni e movimenti hanno aderito successivamente, altri invece si sono dissociati.
Le ragioni che spingono i movimenti a partecipare sono di facile comprensione e, nel riproporle, preferiamo riportare questa citazione già trascritta sul nostro blog:
La partecipazioni dei movimenti suddetti è soprattutto finalizzata all’apertura di una trattativa con la multinazionale, il cui obiettivo è quello di redigere una lista di interventi che l’ente nazionale idrocarburi dovrà apportare alla nostra città.
Oltre alla bonifica totale dei siti inquinati – idea condivisa da tutte le sigle aderenti – Stanchi dei Soliti propone a Eni

ciò che richiede da tre anni a questa parte, senza ottenere alcuna una risposta:
Centri direzionali per l’occupazione, così come è avvenuto a San Donato Milanese; comune lombardo in cui Eni ha progettato un incremento occupazionale pari a 3.000 lavoratori. In alternativa, Stanchi dei Soliti propone l’UniKRO, la vera università di Crotone, in cui istituire facoltà e corsi di studio non presenti negli altri atenei calabresi.
Infine, il nostro movimento si farà carico delle proposte che liberi cittadini hanno elencato sul nostro blog, tra cui industrie “verdi” e buon benzina.
Ovviamente quanto appena affermato è realizzabile soltanto se esistono due condizioni: la prima è la presenza di una classe politica che, sotto la pressione dei cittadini, approvi eventuali progetti di sviluppo locale e riveda l’attuale progetto di bonifica. La seconda condizione necessaria è la tua partecipazione. Quindi, se sei disoccupato e se hai tempo da impegnare in una giusta causa, aggregati agli impianti Eni e lotta con noi. Notte e giorno.
Stanchi dei Soliti