Un giovane ieri, un altro oggi e un altro ancora domani. Vittime delle stessa guerra, antagonisti dello stesso nemico: il cancro. Morti senza spiegazioni, in attesa di bonifiche mai arrivate e senza la possibilità di capire chi ha fatto cosa. La certezza è una sola ed è nota a tutti: Crotone è una delle mete ambite dei carcinoma. E se i dati dicono il contrario – facendo passare il tutto come “nella norma” – abbiamo seri dubbi sulla validità degli strumenti di rilevazione di questi dati, sulla metodologia applicata per effettuare le ricerche in questione e sui committenti di tali indagini. L’unico modo per rendere omaggio alle vittime di questa battaglia è quello bonificare il territorio, nella speranza che i concittadini dei defunti non siano anche essi perseguitati dalla stessa malattia. Nel frattempo, però, un’amministrazione attenta ai suoi figli deceduti potrebbe commemorare la loro assenza attraverso delle iniziative che , seppure non sono utili per frenare la diffusione della malattia, possono onorare chi non è più tra noi a causa di una patologia oncologica. I firmatari propongono al sindaco di Crotone Peppino Vallone e all’assessore ai lavori pubblici Emilio Candigliota la realizzazione di una statua in onore alle vittime del cancro. Proponiamo inoltre che la statua venga collocata in un’area centrale della città: in corrispondenza della nuova rotonda di Corso Mazzini sarebbe ideale.
È doveroso precisare che nessuna iniziativa può sostituirsi alla bonifica dei siti inquinati, la cui attuazione non deve avere un colore politico, non dev’essere influenzata dall’alternanza di governo e non è un’opportunità per losche infiltrazioni imprenditoriali. La bonifica è salute, non lucro.
E’ senz’altro la settimana crotonese più bella dell’anno per un città che pare metta da parte i problemi sociali ed economici e viva appieno la festività. E’ le festa della Madonna di Capo Colonna.
Le attività commerciali cittadine, in particolare bar, pizzerie, ristoranti e paninoteche non possono di certo lamentarsi delle entrate economiche legate al periodo di festa: un boccata d’aria per gli esercenti che hanno alle spalle un inverno economicamente disastroso. La gente esce dalle proprie case e non ha paura di spendere qualche soldo in più del previsto. La festa della Madonna di Capo Colonna attira a sé anche i cittadini dei paesi crotonesi limitrofi, incuriositi da un clima di festa più unico che raro.
E’ possibile espandere questo modello di sviluppo a tutto il periodo dell’anno organizzando eventi di vasta portata?
Sperare che vi sia lo stesso coinvolgimento emotivo delle feste Mariane è un’utopia. L’unicità dell’evento non ha eguali e, nella terza domenica di maggio, un vero crotonese sa che non potrebbe trovarsi in una città migliore di Crotone.
Se le emozioni sono imparagonabili e nessun altro avvenimento potrebbe trasmettere simili sensazioni, lo sviluppo economico che consegue dalla festa della Madonna è pressoché raggiungibile con l’organizzazione trimestrale di eventi d’attrattiva regionale o nazionale. Concerti, sagre, convegni, eventi culturali e fieristici (nel link vi è un elenco degli eventi fieristici italiani che contano 4 milioni di visitatori) possono, se organizzate al meglio, garantire lunghi periodi di prosperità per gli esercenti e stimolare la creazione di nuove aziende, oltreché incrementare le unità occupazionali delle aziende già operanti su territorio. Chi studia economia conosce le ripercussioni economiche di un eventocapace di attrarre decine di migliaia di partecipanti. I partecipanti spendono all’interno dei negozi cittadini, le aziende oltre all’incremento di entrate hanno la necessità di produrre di più a fronte dell’aumento della domanda di beni e servizi, tale aumento potrebbe implicare nuove assunzioni per fronteggiare l’aumento di produzione. Basti pensare all’evento Motor Show organizzato nella città di Bologna: alcuni studi del Cermes Bocconi testimoniano che l’evento stima un moltiplicatore pari a 5, cioè qualora il fatturato del Motor Show fosse di un milione di euro le ripercussioni economiche sulla città di Bologna sarebbero pari a 5 milioni di euro.
E’ facile capire che esistono modelli di sviluppo perseguibili, tali da accrescere non solo l’economia crotonese bensì l’autostima di una popolazione e di una città che –esclusi i mesi di maggio, giugno, luglio e agosto – in tanti definiscono un “mortorio”.
Tutto ciò è realizzabile con la presenza di amministratori capaci, e la presenza di amministrazioni capaci è realizzabile con il vostro voto, se indirizzato alle persone e ai gruppi politici privi di contaminazioni.
Guardiamoci intorno: c’è chi ama Crotone.
Era il 16 maggio del 2011 quando più di mille crotonesi decisero di votare Stanchi dei Soliti. Un gruppo politico locale, composto da laureati e non, da giovani e meno giovani che, fino a qualche anno fa, di politica non ne volevano sentir parlare ma adesso la vogliono costruire. Un gruppo politico che non ha alcun membro eletto all’interno delle istituzioni locali, ma che da tre anni a questa parte ha effettuato proposte, pressioni e denunce per un totale di 180 attività.
Degrado urbano, inefficienza del servizio idrico, raccolta differenziata, accoglienza turistica, inciviltà e legalità, richieste di dimissioni Vallone, denunce di sperpero di fondi pubblici, No al commissariamento dei rifiuti, proposte di partecipazione dal basso, convegni di storia e cultura, animalismo, valorizzazione degli artisti locali, clientelismo e raccomandazioni, pressioni per Ryanair, cosa vogliamo da Eni, politica fra la gente, bonifica dei siti inquinati, opposizione alla costruzione di discariche (guarda il video di repilogo attività).
Tematiche su cui Stanchi dei Soliti ha organizzato raccolte firme, denunce a mezzo di stampa, recapiti alle email istituzionali dei politici locali contenenti le nostre proposte e, soprattutto, iniziative tra la gente. Ricordiamo, a tal fine, che da maggio 2013 a maggio 2014 tra le nostre attività più significative vi sono almeno due iniziative degne di nota: abbiamo riproposto ai tavoli istituzionali le pretese dei cittadini di Crotone nei confronti di Eni e, inoltre, abbiamo denunciato, raccogliendo più di 500 firme, la riduzione dei 35 milioni di Euro per il progetto Antica Kroton. A proposito di denunce, è inevitabile menzionare quella de “il Comune sistema gli amici“, attraverso la quale abbiamo dimostrato -con dati alla mano – che le assunzioni nel Comune di Crotone scindono da criteri meritocratici, bensì dipendono dai voti che il neoassunto consegue in campagna elettorale.
Sono stati 36 mesi in cui siamo stati a stretto contatto con i cittadini crotonesi, ascoltando le loro proposte, le loro critiche, le loro speranze. Nessuno può accusarci di non aver rappresentato al meglio i nostri 1050 elettori. Lo abbiamo fatto con passione e senza percepire neppure un euro di fondi pubblici. Non vi è un consigliere comunale o provinciale né un altro gruppo politico locale che ha svolto (gratis) queste attività. Attività portate a termine senza scendere a compromessi, senza schierarci con i soliti e soprattutto senza paura, ricordando i nomi e i cognomi dei responsabili, dei raccomandati, dei nullafacenti. Sempre.
Noi continueremo a rispettare i nostri impegni. Voi non smettete di darci fiducia, ancora una volta, per Crotone.
Stanchi dei Soliti
da tre anni con Voi, da tre anni per Crotone.
A seguito dei numerosi messaggi che ho ricevuto privatamente, è doveroso fare chiarezza sulla posizione di Stanchi dei Soliti rispetto a Pietro Infusino.
Pietro Infusino non è un membro di Stanchi dei Soliti e non ha i requisiti politici per farne parte. Questi ultimi, per quel che concerne il nostro gruppo politico, si fondano sui principi della sana politica, a cui Infusino in passato non ha aderito. Il sostegno a Peppino Vallone alle elezioni del 2006 con il partito dei verdi e, successivamente, il ribadito appoggio alle comunali del 2011 con la lista SìAmo Crotone, rendono Pietro Infusino incandidabile nelle file di Stanchi dei Soliti. A tali mancanze politiche se ne aggiungono altre relative all’attivismo politico di Infusino all’interno di partiti dalla discutibile credibilità: nel 2008 è stato candidato alle elezioni politiche con il Movimento per le autonomie (Berlusconi Presidente) e nel 2010 alle elezioni regionali con l’Udeur – Pri – PSI (Scopelliti presidente).
Sulla base delle osservazioni di cui sopra, perché Stanchi dei Soliti ha partecipato alla manifestazione di occupazione degli impianti Eni, tra i cui organizzatori vi era proprio Infusino? La nostra partecipazione a manifestazioni a cui Infusino ha aderito non rispecchia la condivisione dei principi e delle azioni politiche dello stesso Infusino, bensì è del tutto coerente con il nostro valore dell’obiettività; secondo cui il nostro gruppo politico promuoverà o disapproverà iniziative e progetti vari sulla base della qualità dell’iniziativa o del progetto medesimo, al di là dei soggetti proponenti. L’occupazione degli impianti Eni per ottenere risposte dalla multinazionale è cosa giusta per lo sviluppo di Crotone, indipendentemente se l’organizzatore sia Infusino o qualsiasi altro esponente della politica locale. Tra l’altro, la partecipazione è un dovere civico per tutti i cittadini di Crotone, che anziché restare comodi sul divano e giustificare la loro apatia utilizzando il pretesto de ”Gli organizzatori di questa manifestazione non mi piacciono” dovrebbero prendere coscienza del disastro ambientale crotonese, dei tumori e della dilagante disoccupazione, scendendo in piazza a pretendere diritti; e non ad elemosinarli nel periodo elettorale.
Noi abbiamo aderito e organizzato l’occupazione degli impianti ENI per dare un eco alle nostre proposte nei confronti di Eni, questo è sempre stato l’obiettivo di Stanchi dei Soliti e non ci riguarda minimamente se gli obiettivi degli altri partecipanti fossero differenti.
Da sinistra verso destra, Fabio Mangano, Frank Gambale, Matteo Willi Procopio
E’ attiva la sede mmi di crotone diretta dal docente e chitarrista Fabio mangano
Giorni fa abbiamo intervistato Fabio mangano, che in modo sempre disponibile e cortese ci ha parlato dell’apertura della nuova sede mmi di Crotone, da lui gestita e diretta. MMI istituto nazionale di alto perfezionamento musicale, è uno dei punti di riferimento in Italia nell’ambito della didattica musicale, entrare a farne parte e riuscire a diventare docente abilitato, è un risultato degno di nota. Gli abbiamo fatto qualche domanda, buona lettura!
Flavio P: Fabio lei ha un ottimo trascorso da chitarrista, si è esibito in numerosi live con la sua cover band (Ytsejamkr), Cosa l’ha spinta ad intraprendere questo nuovo cammino da didatta?
Fabio: La spinta è nata dal fatto che, tanti anni fa, ero io stesso alla ricerca di conoscenza armonica e teorica sullo strumento. Questa ricerca mi ha segnato, facendomi capire l’importanza di poter offrire un aiuto concreto a chi vuole iniziare un percorso didattico serio e ben strutturato. Così mi sono alzato le maniche per aprire qui a Crotone questa sede mmi. Riuscirci è stato davvero difficile, ho dovuto superare prima i quattro livelli come allievo (base-intermedio-avanzato-diploma), e poi altri due esami abilitanti all’insegnamento, l’ultimo di questi superato un mese fa.
Flavio P: Come affronta le variegate dinamiche didattiche e le singole esigenze di ogni suo allievo?
Fabio: Non ho un metodo generale che uso per tutti, cerco di decodificare ogni mio allievo, sarebbe improduttivo usare un metodo unico per tutti. Seguo ogni mio allievo tenendo conto delle sue esigenze e delle sue peculiarità. Mi riempie di orgoglio vedere alcuni miei allievi farsi spazio nel panorama musicale crotonese.
Flavio P: Quali generi musicali è possibile studiare nella sua sede mmi?
Fabio: La strada da percorrere – dal punto di vista stilistico – la sceglie l’allievo. E’ chiaro che attraverso la mia esperienza riesco a capire per quale stile è naturalmente predisposto, però in linea di massima chi viene a studiare da me, studia ciò che gli piace, dal blues fino all’heavy metal ma anche alla fusion. Tenendo conto soprattutto delle aspettative dello studente.
Flavio P: Lei è un chitarrista con una grande esperienza live alle spalle, c’è un aspetto che l’ha colpita particolarmente del mondo didattico? Essendo un campo molto complesso quello della didattica?
Fabio: Molti strumentisti che svolgono un’intensa attività live, magari, sono anche dei grandissimi musicisti ma non hanno una capacità di insegnamento pari alla loro bravura in qualità di musicisti. Viceversa, molti musicisti particolarmente portati per l’insegnamento, su un palco danno il dieci per cento di quello che danno come didatti. Mi ha molto colpito questo aspetto, arrivando alla conclusione che, dal mio punto di vista, chi fa il musicista debba essere al pari livello sia su un palco che seduto su una sedia davanti ad un allievo.
Flavio P: Qual è il risultato che più la gratifica da docente?
Fabio: Senza dubbio riuscire a vedere un mio allievo sentirsi appagato mentre suona, per me questo è già un ottimo risultato, soprattutto perché vuol dire che le sue aspettative sono state realizzate. Capita spesso di iniziare un percorso didattico con ragazzi che sono stufi di non ottenere risultati, e che quindi hanno pochissimi stimoli; magari vogliono solo riuscire a suonare gli assoli dei loro chitarristi preferiti. Dopo averli stimolati e seguiti a dovere i risultati arrivano, vederli felici e appagati del loro talento rende felice anche me.
Flavio P: Fabio la salutiamo con la più classica delle domande finali, i suoi progetti per il futuro?
Fabio: Senza dubbio riprendere la strada della composizione, io ho già all’attivo due brani finiti, che ho intenzione di modificare perché con il tempo sono cambiato, quindi non mi rispecchiano più. Questi due brani mi hanno fatto vincere il contest per aprire il concerto a Steve lukather. In futuro vorrei proseguire questa strada, a pieno regime, in concomitanza con i miei impegni didattici, che attualmente versano verso lo studio di linguaggi più colti, come il jazz, senza tralasciare la mia band storica, che fra poco riprenderà la sua attività Live! Recentemente sono diventato Endorser di vari marchi importantidi Amplificatori(Hughes and kettner) ,chitarre Schecter, pedalini T-rex ecc, tutto questo grazie al mio “curriculum” fatto di tanti live con gli Ytsejamkr sui palchi di mezza Italia e dei miei sacrifici, che mi hanno dato la forza di non mollare mai, di continuare a studiare e di migliorarmi, conseguendo i titoli di studio mmi. Se metti il cuore in quello che fai i risultati arrivano sempre.
Flavio P
Stanchi dei Soliti
_____________________
Perché Stanchi dei Soliti – che è un gruppo che si occupa di politica crotonese – ha deciso di pubblicizzare all’interno del suo blog l’apertura di un Istituto di alto perfezionamento musicale? Per la semplice ragione che tale apertura rappresenta il successo di un figlio della nostra Crotone, il successo di un artista crotonese che merita le nostre congratulazioni.
Se fossimo alla guida della città di Crotone, il nostro assessore allo spettacolo individuerebbe risorse e strutture per incentivare le attività di cui sopra. Un ragazzino o un uomo che persegue una passione – tanto per la musica quanto per lo sport etc.- ha un senso in più nella sua vita, ed è compito di una buona amministrazione comunale incentivare quelle attività orientate a questo scopo.
Mercoledì sera è partito da Firenze per Crotone, ha partecipato alla manifestazione di dimissioni della giunta Vallone e la sera stessa è ripartito per la Toscana, Regione in cui studia. Andrea Campagna ha fatto tutto questo da solo, a proprie spese e senza pretese, se non quella di svegliare la coscienza di una popolazione che pare non voglia progredire.
Seppure la manifestazione -organizzata dallo stesso Andrea Campagna – sia stata organizzata di fretta e furia e, pertanto, i partecipanti non erano più di 30, ènobile il fine della protesta: mandare a casa una giunta che dal 2006 annienta la dignità del nostro territorio.
Stanchi dei Soliti non ha preso parte alla manifestazione per le questioni organizzative succitate e perché riteniamo opportuno che, oltre alla richiesta di dimissioni, vi sia allegato un elenco ben preciso di progetti alternativi a quelli dell’amministrazione Vallone. In ogni caso, non possiamo fare altro che apprezzare l’impegno di un cittadino di Crotone che ha deciso di combattere per la propria terra, senza paura di citare gli autori del disastro, tanto di destra quanto di sinistra.