Arturo Crugliano Pantisano sei ancora Renziano?

Arturo Crugliano Pantisano e Matteo Renzi
Arturo Crugliano Pantisano e Matteo Renzi

Qualche domanda da Stanchi dei Soliti al presidente del consiglio di Crotone

Inutile commentare le ultime vicende politiche  e istituzionali del finto rottamatore: Matteo Renzi a giorni diventerà presidente del consiglio senza essersi mai confrontato con il popolo italiano, se non con quello di Firenze, che lo ha eletto prima presidente della provincia e poi sindaco del Comune fiorentino.
Non è questa la sede per argomentare la pagliacciata istituzionale che Renzi sta portando a termine. Quello che ci sta a cuore, come sempre, è la politica locale. In particolare, domandiamo al presidente del consiglio comunale di Crotone nonché renziano convinto, Arturo Crugliano Pantisano, che idea si è fatto del suo leader politico a seguito delle vicende degli ultimi giorni? Qual è la sua opinione sulla formazione di un nuovo governo che bypassa gli elettori? E’ o non è deluso da un uomo, ancor prima di un politico, che ha sempre predicato il Nuovo che Avanza e ora sto stipulando accordi alla vecchia maniera con Berlusconi?
Presidente Pantisano, leggendo le nostre domande potrebbe fornirci una risposta in politichese affermando che “il Paese ne ha bisogno”. Anticipando la sua eventuale e prevedibile risposta, vogliamo sottolineare che il Paese non ha bisogno di questi governi, dei governi di nessuno, che non rispondono a un elettorato ben preciso ma a forza politiche che durante le campagne elettorali erano contrapposte e dopo le elezioni hanno deciso di coalizzarsi. Larghe intese, coalizioni e ammucchiate in nome della responsabilità, in nome de “il Paese ne ha bisogno”, ma che in realtà celano soltanto un obiettivo: la conservazione del potere, suppure con cani e porci.

Stanchi dei Soliti

Politica Crotone: i giovani nei partiti? Parentopoli e sfruttamento

Politica=Familiarismo
Politica=Familiarismo

 “I giovani attivisti di Crotone e non solo: quando non sono familiari dei dirigenti, sono manovalanza per l’apertura dei gazebo o per sventolare le bandiere durante i comizi”

Il buon senso richiede che la partecipazione di un individuo all’interno di un’organizzazione politica sia frutto di una condivisione morale dell’organizzazione stessa; condivisione che può avere come oggetto i valori dell’organizzazione oppure, semplicemente, l’operato amministrativo di quel partito o movimento politico che governa l’intero paese o il singolo ente locale. In altre parole, possiamo affermare che il buon senso richiede che un giovane parteci ad un partito perché quest’ultimo è in linea con i suoi valori oppure perché condivida il suo operato durante i periodi di attività governativa. Continua a leggere