Elezioni Crotone: le pagelle dei candidati a sindaco

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Da Sorgiovanni a Pugliese. Da Meo a Pirillo. Dalla Barbieri a Piuma. Da Infusino a Tesoriere. I voti in pagella dei candidati a sindaco

Le pagelle sono state elaborate da Stanchi dei Soliti e si basano su tre elementi: personalità del candidato, il suo passato politico e, infine, la coalizione a suo sostegno. Il voto attribuito è una media dei tra fattori. Nei prossimi giorni saranno invece elaborate le pagelle amministrative relative ai programmi delle principali forze politiche.

Stanchi dei Soliti è la prima vera lista civica di Crotone che 5 ann fa partecipò alle elezioni comunali esprimendo un autonomo candidato a sindaco e che finora ha svolto oltre 180 attività politiche, amministrative, culturali e sociali per la città di Crotone.

Rosanna Barbieri voto 2.
Utilizzare lo slogan «rivoluzionare Crotone» dopo che il suo partito ha governato 10 anni significa darsi la zappa sui piedi. Significa riconoscere il fallimento del suo centrosinistra. Significa rivoluzionare il fallimento. Il che concettualmente è anche una cosa bella, peccato che vuole fare la rivoluzione con gli stessi soldati del 2011, ossia quelli che il fallimento lo hanno costruito, promosso, alimentato.
Si parla ancora di Corigliano, Molè, Candigliota, Pristerà: c’erano ieri, ci sono oggi e, sicuramente, ci saranno anche domani.
Recidiva.
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Elezioni Crotone: tanti nomi ma pochi programmi

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Mentre le vecchie truppe cammellate danno luogo a uno scontro di fantozziana memoria, Stanchi dei Soliti presenta il programma

Conosciamo nomi e cognomi dei candidati a sindaco, di qualche candidato a consigliere e alcuni parlano già dei futuri assessori. Il tutto sotto uno sfondo comune: litigi elettorali su chi deve essere il candidato a sindaco senza mai accennare come migliorare Crotone.

Dove sono i programmi?

L’enfasi mediatica e il dibatto politico è degenerata nel noto mercato elettorale crotonese, dove i programmi amministrativi cedono il posto alle logiche di compravendita di candidati ed elettori. “Sei impegnato politicamente?”. Domanda avanzata dai sanguisuga elettorali che tentato di strappare il tuo voto e, “se sei così gentile, ti chiedono di convincere anchea mamma e papà.

Dal 2006 al 2016 le dinamiche sono le stesse. Aumentano le promesse perché diminuiscono i posti di lavoro. Cresce il numero dei candidati ma decresce il numero delle idee.

Cosa farà Stanchi dei Soliti?
Stiamo realizzando un programma amministrativo che metteremo a disposizione della lista che sarà da noi considerata valida e composta da cittadini che rispecchiano i nostri dieci principi etici.

Negli ultimi 5 anni abbiamo realizzato più di 180 attività fra proposte e pressioni nei confronti delle amministrazioni locali. Tale considerazione fa di  Stanchi dei Soliti il gruppo politico locale che ha svolto più attività propositive dalla II Giunta Vallone a oggi.
Ryanair, decoro urbano, università, bonifica, politiche sociali, cultura, gestione dei rifiuti, servizio idrico, trasporti. Decine di iniziative svolte in ognuno di questi ambiti.

La nostra attività ha avuto inizio con le elezioni del 2011, quando proponemmo il giovane crotonese Andrea Arcuri quale nostro candidato a sindaco. Quest’anno però Stanchi dei Soliti non sarà parte del mercato elettorale crotonese, nuovamente composto da più di 800 candidati al consiglio e circa 10 candidati a sindaco.

Ma non resteremo seduti a guardare. Dalla prossima settimana fino a maggio presenteremo i punti del nostro programma amministrativo basato come sempre su un concetto fondamentale ed elementare: prima di diventare una città turistica dobbiamo diventare una città.

A presto

Gregorio Crudo
Stanchi dei Soliti

Politica Crotone: i giovani nei partiti? Parentopoli e sfruttamento

Politica=Familiarismo
Politica=Familiarismo

 “I giovani attivisti di Crotone e non solo: quando non sono familiari dei dirigenti, sono manovalanza per l’apertura dei gazebo o per sventolare le bandiere durante i comizi”

Il buon senso richiede che la partecipazione di un individuo all’interno di un’organizzazione politica sia frutto di una condivisione morale dell’organizzazione stessa; condivisione che può avere come oggetto i valori dell’organizzazione oppure, semplicemente, l’operato amministrativo di quel partito o movimento politico che governa l’intero paese o il singolo ente locale. In altre parole, possiamo affermare che il buon senso richiede che un giovane parteci ad un partito perché quest’ultimo è in linea con i suoi valori oppure perché condivida il suo operato durante i periodi di attività governativa. Continua a leggere