40 buoni motivi per lottare a Crotone

Capocolonna Crotone - foto di Tiziano Boscarato
Capocolonna Crotone – foto di Tiziano Boscarato

Perché dobbiamo cominciare o continuare a lottare nella nostra città?

1. Bisogna lottare per il nostro diritto alla vita.
2. Bisogna lottare per il diritto alla salute.
3. Bisogna lottare per un polo oncologico pubblico (non privato, tra l’altro di proprietĂ  del marito di una signora di nome Antonella Stasi).

4. Bisogna lottare perchè la bonifica è la nostra strada principale per il rilancio della città.
5. Bisogna lottare perchè la bonifica è la nostra ultima spiaggia.
6. Bisogna lottare perchè i soldi della bonifica non vengano spesi in malo modo dai “soliti”.

7. Bisogna lottare perchè i nostri politici-imprenditori hanno distrutto la nostra dignità.
8. Bisogna lottare per far si che il pubblico ritorni effettivamente pubblico.
9. Bisogna lottare perchè i soliti sono troppo sicuri della loro poltrona e dei loro interessi.

10. Bisogna lottare perchè le strade da noi siano percorribili.
11. Bisogna lottare per rendere a norma di sicurezza la 106: la strada della morte.
12. Bisogna lottare perchè non è possibile che un problema venga risolta nell’arco di 10 anni (minimo).

13. Bisogna lottare perchè noi abbiamo una grande storia e a causa dei “soliti” il nostro presente non rivendica l’immensitĂ  del nostro passato.
14. Bisogna lottare perchè insieme possiamo cambiare il nostro squallido destino e oggi come non mai serve il supporto di tutti.
15. Bisogna lottare per Noi giovani e per le future generazioni.
16. Bisogna lottare perchè la demagogia non è democrazia.
17. Bisogna lottare perchè se non partecipiamo non si muoverà mai nulla.
18. Bisogna lottare per portare il così tanto atteso cambio generazionale.
19. Bisogna lottare perchè il vecchio è finito e il nuovo è in trepidante attesa.
20. Bisogna lottare perchè il vecchio è finto.
21. Bisogna lottare perchè il nostro Re è fin troppo grasso.
22. Bisogna lottare per togliere i malviventi dalle istituzioni.

23. Bisogna lottare perchè non voglio morire all’ospedale di Crotone per inefficenza ospedaliera.
24. Bisogna lottare perchè Antica Kroton non è uno scherzo e chi ha studiato sa che non servono 600 tirocinanti per rilanciare l’archeologia il turismo e il commercio a Crotone.

25. Bisogna lottare perchè avere un’universitĂ  è importante.
26. Bisogna lottare perchè avere un’istruzione serena e degna di servizi è importante.
27. Bisogna lottare per una vita migliore.
28. Bisogna lottare per la nostra dignitĂ .
29. Bisogna lottare per rinascere.
30. Bisogna lottare per vivere.
31. Bisogna lottare per far si che “i soliti” non si ricandidino alle prossime elezioni camuffandosi con altri nomi e mentite spoglie.
32. Bisogna lottare per far si che le nostre eccellenze non trovano rifugio al nord e in ogni altra localitĂ  al di fuori della nostra stupenda terra.
33. Bisogna lottare perchè il giornalismo non deve essere propaganda ma informazione.
34. Bisogna lottare per dare un segno forte ai “soliti”.
35. Bisogna lottare perchè nessuno difende i nostri diritti primari al di fuori di Noi.
36. Bisogna lottare perchè anche noi abbiamo diritto di sperare e sognare.

37. Bisogna lottare perchè Crotone non può morire.
38. Bisogna lottare perchè Crotone non deve morire.
39. Bisogna lottare perchè Crotone ha molte eccellenze.

40. Bisogna lottare perché siamo Stanchi dei Soliti

Andrea Campagna

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Crotone non deve morire

Il funerale di Crotone
Il funerale di Crotone

Sono pochi anni che seguo da vicino e da lontano le varie vicende politiche italiane, calabresi e crotonesi e subito mi sono reso conto della bellezza del fare politica (ripeto: gestire l’interesse collettivo per uno scopo appunto collettivo); purtroppo, allo stesso tempo, ho cominciato a nutrire disprezzo e rabbia verso l’essere “politico”,interesse di quella collettività che per prima dovrebbe tutelare, e invece principale colpevole di tanti e tanti omicidi.  Si tratta di vittime sole e inermi di fronte ad una società divenuta così veloce, tossica, indifferente ai problemi reali, apparentemente appagate da un denaro sempre più padrone di noi. Dobbiamo ricordarci che solo la politica può influenzare realmente la nostra vita e dal nostro interesse verso essa passa quindi la buona condotta dei nostri governanti. L’esempio della nostra città è più che esaustivo.
La Politica nella vita del crotonese

Come ho scritto è da pochi anni che mi interesso alla politica, di conseguenza il mio pensiero non può che riguardare un tempo recente, ma credo che le mie esperienze attuali hanno molto a che fare con usi e costumi che vengono da lontano e quindi con le esperienze dei miei cittadini di data più lunga.
Sono partito da Crotone alla soglia dei 19 anni (ora ne ho 23) verso un sistema, quello toscano-fiorentino, che nonostante gli ultimi svolgimenti sembra essere “meno peggiore” di altri: i paragoni politici, ma ancora prima sociali, sono venuti da sĂ© e come molti miei compaesani mi sono trovato a dover gestire l’approccio al cambiamento. Un cambiamento di mentalitĂ , di usi e di modi per “abbuscarsi la pagnotta” volto alla ricerca di un pensiero di sicurezza sul futuro che dalle nostre parti è impossibile trovare. Potrebbe essere inutile elencarvi le esperienze crotonesi dal momento che le conosciamo tutti e sono sempre le stesse, anche se vissute dalla gente in modi ovviamente differenti: la mentalitĂ  del puntare il dito, l’appropriarsi dei problemi altrui mentre ai propri ci pensa il Signore. Il fare è divenuto un qualcosa di speculativo prima che fisico, elevato prima che umile … vorrei ricordare che noi non siamo la terra dell’industria (anche se è stata l’industria a ferirci maggiormente) bensì quella dell’agricoltura e , almeno così dovrebbe essere, del turismo.
La mala politica in tutto questo mare di male vivere ci ha sguazzato per decenni e  ha provocato (e ci siamo provocati)  danni ingenti alla nostra amata e storica terra ma in primo luogo a noi cittadini di Crotone e alla nostra cara salute! Permessi clientelari, occultamenti d’informazione, scarsa efficienza amministrativa e burocratica hanno riversato il nostro futuro nella discarica: hanno gettato la nostra speranza e le nostre grandi potenzialitĂ , in continuazione, per anni, tanto che ora sta uscendo tutto fuori. Ovunque spazzatura e rifiuti tossici che hanno circondato anche i nostri figli e le nostre scuole dove dovrebbero essere “educati” al vivere civile. L’educazione …. un’educazione (im)possibile.
Quanta rabbia provo e conservo nella speranza di un goccia che faccia traboccare il vaso Vallone e che permetta in maniera democratica la comparsa di nuove, giovani e finalmente capaci figure politiche e cittadine in grado di risolleva la nostra grande forza KROTONIATE sepolta (sotto i rifiuti….).

Per questo dico: Crotone non può morire, Crotone non deve morire.

Un mio grandissimo augurio va ad Antonio P., per il suo grande lavoro sportivo e in prima istanza educativo. A Tina, grande lottatrice e grande donna. A Luca S. per la sua pure forza giovanile. A tutti i lavoratori disoccupati e pieni di rabbia, e infine, assolutamente non meno importante, ringrazio Andrea A. per la sua forza nuova, genuina e fiduciosa ma soprattutto sapiente conoscitore del sistema amministrativo di gestione della cosa pubblica. Si può quindi dire che vi ringrazio in particolare di un grande regalo che ci fate e che a mio avviso è la cosa più importante: la speranza nel cambiamento.
Concludo sottolineando che ieri ho partecipato al convegno poco pubblicizzato nella cittĂ  (strano, perchè deve essere di dominio pubblico una notizia così importante e che riguarda soltanto in popolo crotonese) su questo famoso, “metti la prima (e l’ultima) pietra, capitanato da i Soliti indegni traditori della patria e dell’interesse pubblico.
Mi ritrovai li a gridare con tutta la forza contro loro e quello che di piĂą male hanno fatto a crotone e alla cittĂ , in aula altri protestanti hanno esibito uno striscione e urlato contro la casta. Il risultato? La nostra amata rete locale e video Calabria  hanno mandato in onda le promesse da marinaio dei Soliti, oscurando l’indignazione e lo sdegno che abbiamo manifestato, oscurando così la voce dell’opposizione: la voce popolare.
Ribelliamoci, ribelliamoci, ribelliamoci: ci stanno uccidendo, non stanno rispettando il diritto più importante di un uomo, cioè il diritto alla vita. Se non lottiamo per nostra vita, compari crotonesi, allora non meritiamo neanche di vivere. Abbiamo perso e continuare ad abbassare la testa non farà altro che renderci servi e miseri sudditi di un re cattivo e dalla pancia piena.
Noi siamo italiani, non siamo europei, siamo soltanto poveri calabresi da sempre soggetti alla forza bruta dell’ignoranza e dell’interesse privato. Ribelliamoci.

di Andrea Campagna
Stanchi dei Soliti

Andrea Campagna: spazziamo i vecchi marpioni della politica crotonese

Municipio Crotone
Municipio Crotone

Avevo qualche anno in meno, e si presentava un’occasione importante per la nostra città: le elezioni comunali. Scrissi qualche riga che oggi rileggo, provando la stessa rabbia e lo stesso rammarico a causa delle future scelte dei miei concittadini.

«Molti pensano che la politica, cioè la gestione della vita pubblica, appartenga ai politici indipendentemente che siano essi politici di professione ( i quali fanno della politica fonte di sostentamento duraturo) o individui portatori nascosti di grandi interessi privati, ormai, stanziati in quel sistema capitanato dai partiti che poco spazio lascia ,grazie ai loro “fondi” e preoccupati dal perdere “la poltrona” e i loro interessi, al sorgere di nuove identitĂ . Molti altri, invece, pensano che l’opinione pubblica siano i media (tv, giornali, reti locali, radio), cioè coloro che indirizzano il pensiero su una strada precisa, conveniente a chi li sostenta. L’attivitĂ  dei media consistente nel propinare agli ascoltatori o ai lettori una realtĂ  delle cose difforme al reale . Talvolta a favore dei partiti di destra talvolta a favore dei partiti di sinistra, anzi, in effetti, quell’asse destra-sinistra non lo riconosce piĂą nessuno.
Perseguire interessi privati e non pubblici non giova sicuramente ai cittadini. Il mio appello è quello di votare (non votare sarebbe fonte di umiliazione nei riguardi di quelle persone che sono morte per questo), votare per quelle persone che pensiamo possano migliorare la nostra odiata e amata città. Togliamo il vecchio, spazziamo i vecchi marpioni della politica crotonese. Gli stessi marpioni che a noi crotonesi hanno fatto così tanto, tanto e tanto male. Tutto ciò a livello locale è possibile: il marpione è noto a tutti e si conoscono i suoi scheletri nell’armadio.
Noi siamo la politica, noi siamo l’opinione pubblica (ricordarlo non fa mai male). Almeno per una volta, non facciamoci condizionare dal parente, dall’amico, dal datore di lavoro. Votiamo con la nostra testa perchĂ©, vi ricordo, il risultato delle elezioni non cadrĂ  sulla testa degli altri ma sulla nostra, come è sempre avvenuto! Oppure continuiamo ad abbassarla questa testa, a voi la scelta!
Impegniamoci tutti a cambiare la nostra realtà! Perché la nostra realtà siamo noi.»

Cosa è cambiato da allora? Quei marpioni esistono ancora e il clientelismo pure. Il voto di scambio famigliare è sempre in voga. La mia speranza è che oggi tutto questo si sia ridimensionato, anche a fronte delle promesse non mantenute da molti candidati.
Cos’altro aspettiamo per mandarli a casa? Non ci bastano le umiliazioni che subiamo da decenni? Diamoci da fare, perché oggi non basta votare, ma votare con coscienza.

Andrea Campagna

per Stanchi dei Soliti

Arturo Crugliano Pantisano sei ancora Renziano?

Arturo Crugliano Pantisano e Matteo Renzi
Arturo Crugliano Pantisano e Matteo Renzi

Qualche domanda da Stanchi dei Soliti al presidente del consiglio di Crotone

Inutile commentare le ultime vicende politiche  e istituzionali del finto rottamatore: Matteo Renzi a giorni diventerà presidente del consiglio senza essersi mai confrontato con il popolo italiano, se non con quello di Firenze, che lo ha eletto prima presidente della provincia e poi sindaco del Comune fiorentino.
Non è questa la sede per argomentare la pagliacciata istituzionale che Renzi sta portando a termine. Quello che ci sta a cuore, come sempre, è la politica locale. In particolare, domandiamo al presidente del consiglio comunale di Crotone nonchĂ© renziano convinto, Arturo Crugliano Pantisano, che idea si è fatto del suo leader politico a seguito delle vicende degli ultimi giorni? Qual è la sua opinione sulla formazione di un nuovo governo che bypassa gli elettori? E’ o non è deluso da un uomo, ancor prima di un politico, che ha sempre predicato il Nuovo che Avanza e ora sto stipulando accordi alla vecchia maniera con Berlusconi?
Presidente Pantisano, leggendo le nostre domande potrebbe fornirci una risposta in politichese affermando che “il Paese ne ha bisogno”. Anticipando la sua eventuale e prevedibile risposta, vogliamo sottolineare che il Paese non ha bisogno di questi governi, dei governi di nessuno, che non rispondono a un elettorato ben preciso ma a forza politiche che durante le campagne elettorali erano contrapposte e dopo le elezioni hanno deciso di coalizzarsi. Larghe intese, coalizioni e ammucchiate in nome della responsabilitĂ , in nome de “il Paese ne ha bisogno”, ma che in realtĂ  celano soltanto un obiettivo: la conservazione del potere, suppure con cani e porci.

Stanchi dei Soliti

Importante non è promettere cosa fare. Importante è spiegare come

Albert Einstein Politica
Albert Einstein Politica

di Gregorio Crudo

E’ facile parlare di decoro urbano o di democrazia diretta. E’ altrettanto facile promettere interventi « che miglioreranno la qualitĂ  della vita» oppure che «accresceranno l’occupazione locale». Bene, spesso ci avete detto «cosa» farete, ma quante volte vi siete soffermati sul «come»? Si deve proporre, ad esempio, l’ esportazione dei prodotti tipici locali per accrescere l’occupazione. Si deve proporre un referendum confermativo del sindaco nell’ottica di una democrazia diretta e partecipativa. E’ questo quello che manca durante le campagne elettorali, e deve essere questa la nuova direzione. Poche parole e piĂą progetti.

Assunzioni: ecco come il Comune di Crotone sistema gli amici

Comune di Crotone piazza della resistenza
Comune di Crotone piazza della resistenza

Ti candidi a Consigliere comunale e non riesci ad ottenere alcun seggio? Nessun problema: il Comune di Crotone fa in mondo che tu percepisca ugualmente un’ indennità. E’ successo con Fabio Anania, candidato nel 2011 nelle fila dell’Italia dei Valori.
Gli 82 voti che ha ottenuto Anania non sono stati utili per la sua elezione, ma hanno contribuito ad accrescere i consensi della coalizione e, quindi, della conseguente Giunta di centrosinistra. Giunta che, allo scadere del 2013, per opera del sindaco, ha ricambiato il favore assumendo lo stesso anania all’interno dello staff del sindaco.
Anania sostituisce un altro amico della Giunta Valloniana, Fabio Lucente, anch’egli candidato con l’IDV e non eletto, ma prontamente allocato nello staff del sindaco. Tanto Anania quanto Lucente sono stati inquadrati come personale di categoria C, e fanno parte dei 12 soggetti che svolgono un’attivitĂ  di diretta collaborazione con gli organi politici. Collaborazione che ha un costo di 340 mila euro per i cittadini crotonesi.
Vorrei tanto sapere se fra i valori dell’Italia dei Valori rientrano queste forme di favoritismo. Vorrei tanto sapere se l’inclusione nello staff dei personaggi succitati corrisponde a logiche professionali o clientelari.
Domande a cui nessuno risponderĂ , ancora una volta.

Andrea Arcuri
Stanchi dei Soliti