
Sorge spontaneo domandarsi se i candidati alle primarie per la segreteria provinciale del partito democratico facciano parte dello stesso partito o appartengano a gruppi politici contrapposti. Infatti, i concorrenti alla principale carica locale del PD, quali Arturo Crugliano Pantisano -neovincitore con il 90% delle preferenze – Michele Laurenzano – sindaco di Strongoli- e Giuseppe dell’Aquila – già vicepresidente nazionale dei giovani democratici- hanno condotto una battaglia senza precedenti, a seguito della quale sarebbe più opportuno considerare quella interna al Partito Democratico un’autodistruzione anziché una semplice rottura.
Dall’Aquila ha messo in dubbio l’autenticità dell’esito del voto, sottolineando che si sarebbe recato «comune per comune chiedendo al presidente della commissione di fare un comunicato stampa con le percentuali reali»; Dall’Aquila accusa inoltre il presidente della Commissione Paolo Secreti, considerando inopportune le dichiarazioni di quest’ultimo relativamente a un presunto incremento delle tessere a Cirò e Cirò Marina, mentre «a Strongoli, Torre Melissa e Cotronei la percentuale dei tesserati è aumentata addirittura del 300%». È ancora il più giovane dei candidati a denunciare la faziosità di Secreti, accusato di «garantire amici e realtà amiche». Non è da meno il secondo arrivato Laurenzano che considera una “farsa” l’assemblea dei delegati per eleggere il segretario provinciale del partito democratico; farsa che ha spinto Laurenzano non solo a presentare vari ricorsi alle autorità nazionali del PD e ad assentarsi dalla suddetta assemblea, bensì ad organizzare una conferenza stampa nella sede di via Pannella celebrando un’autoproclamazione napoleonica a segretario provinciale. Zitto zitto, invece, se ne sta lì in un angolo il vincitore delle primarie, Arturo Crugliano Pantisano, che ha deciso di non calarsi nelle bassezze della polemica godendosi questa elezione che predice candidature istituzionali di maggiore rilievo; lasciando al suo sindaco Peppino il compito di smentire le voci degli avversari sulle presunte irregolarità verificatesi durante le operazioni di voto.
La lievitazione delle tessere di partito, la Commissione di Garanzia del PD accusata di “garantire” soltanto amici le realtà amiche, l’autoproclamazione napoleonica di Laurenzano a segretario provinciale e, soprattutto, gli oltre 15.000 astenuti alle primarie caratterizzano il totale smarrimento del partito democratico crotonese che, possiamo dirlo, oggi più che mai appare senza né capo né coda.
Andrea Arcuri
Stanchi dei Soliti