Politiche ambientali: i rifiuti in Calabria e a Crotone. Quali i problemi e le soluzioni?


raccolta differenziata

Com’è noto, il territorio della regione Calabria si distingue da gran parte del resto d’Italia a causa dell’insufficiente tasso di raccolta differenziata, che si aggira intorno al 12% (rapporto Istat 2013). Tale problematica ha tre importanti ripercussioni: la prima concerne l’elevato impatto ambientale, derivante dal conferimento in discarica (e in altri impianti di smaltimento) del restante 88% dei rifiuti; la seconda è relativa ai disagi che i cittadini devono affrontare ogniqualvolta le strade urbane si ripopolano di immondizia (il che non avverrebbe se raggiungessimo elevati livelli di differenziata); la terza ripercussione è invece di natura economica: alte percentuali di raccolta differenziata garantirebbero al bilancio della Regione Calabria un contenimento della spesa non indifferente. Il riutilizzo, la vendita e il riciclo del materiale differenziato e, inoltre, la riduzione dei costi relativi al mantenimento, alla locazione delle discariche o all’acquisto di impianti di smaltimento (come gli inceneritori), rendono comprensibili le ragioni per cui all’aumento della raccolta differenziata diminuiscono i costi per le pubbliche amministrazioni.

E’ facile intuire che le proposte di Stanchi dei Soliti su tale argomento non prescindono dall’aumento della differenziazione dei rifiuti. Ma, concretamente, com’è possibile incentivare tale differenziazione? Quale dev’essere il compito della Regione e quale ruolo devono rivestire gli enti locali? Per rispondere alla prima domanda, ribadiamo che la Regione Calabria deve dotarsi di impianti di trattamento dei rifiuti differenziati, ad oggi insufficienti nel nostro territorio (vedi articolo: quotidiano della Calabria). Senza tali impianti, ogni sacrificio delle famiglie (che rappresentano il nucleo di produzione della differenziazione dei rifiuti) sarebbe vano.
Per quel che concerne il ruolo degli enti locali, con particolare riferimento a quello rivestito dal comune di Crotone, le azioni amministrative da intraprendere sono sostanzialmente tre: sensibilizzazione, controllo e premio (o sanzione). Le attività di sensibilizzazione non devono essere confuse con le campagne pubblicitarie; i cui promotori hanno la presunzione di credere che con lo slogan “DifferenziAMOci!”, divulgato negli spot televisivi o trascritto sui dei semplici manifesti, i cittadini diventino improvvisamente virtuosi e differenzino il loro pattume. Sensibilizzare significa tutt’altro: significa inculcare la cultura della raccolta differenziata attraverso appositi percorsi formativi avviati sin dalle scuole elementari; significa incontrare i cittadini nelle loro case, illustrando i vantaggi derivanti dalle attività di riciclo. Infine, le attività di controllo devono essere capillari: capire chi differenzia e chi si astiene è alla base per svolgere senza equivoci la terza funzione, ovvero quella di premio o sanzione. A tal fine, il nostro gruppo politico, nel programma amministrativo di due anni fa formulato durante la campagna elettorale, propose il cosiddetto sistema del codice a barre: ogni sacchetto dell’immondizia deve essere dotato di un codice di identificazione, capace di individuare la famiglia a cui è stato destinato. Questo meccanismo permetterebbe di attribuire alle famiglie virtuose dei premi (come ad esempio degli sconti sulla TARES) oppure delle sanzioni a chi non differenzia. Ovviamente, è data per scontata la predisposizione da parte delle amministrazioni locali degli appositi contenitori che, nella città di Crotone, non sono equamente distribuiti in tutti i quartieri.

Stanchi dei Soliti

2 pensieri su “Politiche ambientali: i rifiuti in Calabria e a Crotone. Quali i problemi e le soluzioni?

  1. E’ veramente uno straordinario articolo! Viene analizzato il problema suggerendo delle ottime soluzioni. Soluzioni che avrebbero dovuto individuare i numerosi Commissari Straordinari all’Ambiente della Regione Calabria, succedutisi nel corso di 14 anni per i quali è stata sostenuta una spesa di oltre un miliardo di euro.

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