L’omofobia: Una piaga che trova sempre più spazio nella società italiana


Da dove deriva la piaga dell'omofobia?

Cominciamo con lo sfatare un mito messo in giro da chi, malgrado la sua ignoranza, continua a dar fiato alla propria bocca: l’omosessualità non è una malattia. L’omosessualità era riconosciuta come patologia mentale fino al 1973. Nel 1993, l’OMS (Organizzazione Mondiale Della Sanità) accettò la nuova definizione di omosessualità: Non è una malattia mentale e né una patologia. Le successive ricerche condotte con il passare degli anni, inoltre, hanno avuto l’occasione di constatare che l’omosessualità è una variante comportamentale umana e così come esiste tra gli esseri umani,esiste anche nel regno animale. Guardandoci un po’ intorno, i problemi politici non sono gli unici per cui noi italiani abbiamo una pessima fama in tutta Europa. I problemi di natura sociale sono quelli che ci fanno perdere la faccia totalmente. In particolar modo, vorrei evidenziare una problematica, un’autentica piaga sociale quale l’omofobia, che continua a dilaniare la dignità degli omosessuali italiani nella maniera più becera, tra aggressioni verbali e fisiche, tra parole intrise di veleno da parte di alcuni politici e non e tra inutili dibattiti sul tema dell’omosessualità che ancora oggi, in questo paese, viene vista come una malattia da curare. Sotto questo punto di vista, la nostra società è tutt’altro che moderna. Definirla “giurassica” è riduttivo. Con che faccia si continua a chiamare moderna la società italiana, se questa non è nemmeno in grado di garantire pari diritti per tutti e sputa sugli stessi, che dovrebbero invece essere garantiti? Che senso ha, continuare a servire lo stato italiano se quest’ultimo si rifiuta di riconoscere diritti fondamentali? La propria omosessualità, ancora oggi, può anche diventare la causa del mancato accesso al mondo del lavoro. Tutelare la persone da discriminazioni di questo genere in ambito lavorativo è fondamentale, per esempio. L’informazione è il principio cardine che manca in questo paese e, se la situazione è quella che è, il merito è di chi ciarla di omosessuali malati da internare in un reparto psichiatrico, di gente che usa la religione come mezzo per elevare sé stessi verso un piedistallo costruito con l’odio di chi, solo con il proprio disprezzo verso la realtà del mondo, è riuscito a costruire. La mentalità di molti italiani, bigotta e benpensante, disposta verso un intolleranza quasi barbarica, contribuisce a creare cittadini di serie A e cittadini di serie B. E da lì, si sfocia in una violenza continua ed inarrestabile. Da nord a sud, la violenza sfocia in follia: una vera crociata contro chi si scambia baci che, a detta di qualcuno, sono abominevoli e contro natura. Per chi naviga nell’ignoranza, un bacio tra persone dello stesso sesso è abominevole e contro natura. Che ci sia sentimento o passione non conta, l’immagine che si dà, viene prima di tutto: la libertà di esprimere ciò che si è, non conta. È una libertà che, per chi non ha mai saputo dove sbattere la testa in vita sua, non conta. Contano solo gli insulti, le continue umiliazioni e le ferite che solo le più schifose aggressioni fisiche possono creare. Che genere di notizie si sentono, ormai, con più frequenza? Di omosessuali massacrati, quasi uccisi, con la sola colpa di vivere liberamente la propria sessualità. La loro identità sessuale, ecco il pretesto che porta una buona parte di idioti, a sfregiare e avvelenare la vita altrui. La repressione, ecco cosa porta la maggior parte degli omofobi a sfogare le proprie frustrazioni; Non accettano e non vogliono accettare un lato di se stessi che non conoscono e non vogliono conoscere. La paura di conoscere ciò che non è ancora comprensibile alla loro mente, li porta a scontrare la propria realtà di vita, con quella di chi ha realizzato o di chi tenta di realizzare la propria vita, usurpandone la felicità e contribuendo a creare disordini, non solo nella vita della persona omosessuale interessata, ma anche in quella dell’omofobo stesso. Poi, naturalmente, ci sono gli idioti che non soffrono di nessuna forma di repressione particolare e che sono una manica scalmanati di fatto loro, sia per motivazioni religione che li portano ad elevarsi al di sopra di tutti (A dirla tutta, non è la religione in sé a far male, ma il modo in cui si tende ad utilizzarla e sfruttarla), sia per delle riflessioni fuorvianti e che non rispecchiano la realtà o che tendono volutamente a mistificarla. Il vanto di possedere una certa apertura mentale, è una cosa che può essere riconosciuta a pochi. L’omofobia, invece, viene esibita come un vanto nel nostro paese. C’è anche chi si diletta con la fabbricazione di palle colossali: Soggetti dalla mente sinistra (Ma anche destra!) quali Rosy Bindi, Giuseppe Ciarrapico, Carlo Giovanardi, Domenico Scilipoti e personaggi del genere che fanno parte del triste panorama della politica italiana, o a personaggi come Bruno Volpe, che si spaccia per giornalista (Se scrivere articoli per pontifex è giornalismo..), anche se il suo reale mestiere è quello di sputare nel piatto in cui mangia, o finti Psichiatri come Francesco Bruno, che viene continuamente invitato in quei pietosi salotti televisivi della TV italiana . (E personalmente, mi stupisco del fatto che non sia stato ancora radiato dall’ordine dei medici per le sue dichiarazioni).
Oggi, l’accettazione degli omosessuali nella società, viene vista come moda, come qualcosa di “terribilmente” moderno.
La domanda è: Che senso ha? Francamente, non riesco a trovare il senso a queste affermazioni.
Tutto ciò, non ha niente di moderno: Ha solo quel qualcosa di umano.
L’emarginazione sociale, in ogni sua forma e in qualsiasi modo venga espressa, è inutile e lascia vuoti incolmabili. L’unica cosa buona detta da Francesco Bruno sull’omosessualità, riguardava i traumi subiti dagli omosessuali. Fin qui ci siamo, ma cosa porta a pensare che ogni singolo omosessuale abbia subito dei traumi? Nulla. Ci sono casi e casi e tanti bambini crescono in ambienti famigliari a dir poco penosi, ma non sono questi casi ad indurre all’omosessualità una persona. È un’affermazione ridicola. Parliamo, piuttosto, del trauma che potrebbe verificarsi dopo una violenta aggressione fisica, magari ai danni di un quindicenne omosessuale.
Ma di questi episodi, non se ne cura nessuno. Forse, ci deve scappare il morto per giungere ad un momento di profonda riflessione.
In fondo, cosa può fare l’italiano medio, se non sbattere la testa nel vuoto assoluto?

di Michele Corrado

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