Storie di campagna elettorale: perché i candidati hanno tutti lo stesso slogan?

Manifesti elettorali
Manifesti elettorali

 «Cambiare si può. Cambiare si deve. Cambieremo insieme». Sono questi gli slogan utilizzati dal 90 % dei candidati al Consiglio comunale nelle competizioni elettorali crotonesi. Perché in presenza di un numero infinito di frasi e aforismi, i candidati scelgono i motti più sputtanati? Innanzitutto va precisato che lo slogan da utilizzare dipende da una libera scelta del candidato. Ogni candidato può dunque scegliere il motto che preferisce, purché – ovviamente- non contrasti l’orientamento politico del movimento o partito con cui si candida. Qualora ciò si verificasse, il candidato o cambia slogan o cambia gruppo politico. In secondo luogo, bisogna individuare tre categorie di candidati: i primi sono quelli appassionati di politica, i secondi sono i riempiLista  e i terzi sono i pezzi grossi, cioè coloro i quali saranno eletti in ogni caso. Quindi, avete capito bene, l’elezione dei pezzi grossi prescinde dall’utilizzo di slogan o dalla diffusione di manifesti o santini – che acquistano ugualmente «tanto paga il partito».  Soltanto gli appassionati di politica decidono con dedizione il loro slogan, alle altre due tipologie non interessa minimamente. Infatti, a decidere lo slogan dei riempiLista e dei pezzi grossi (candidati a consiglieri) è la tipografia in cui decidono di stampare manifesti e santini. Questi candidati non richiedono assolutamente alle tipografie di scegliere con cura il loro slogan, differenziandolo in base agli altri candidati oppure effettuando una ricerca sulle frasi pronunciate da politici di destra e sinistra per prenderne spunto. Non gliene può fregar di meno. Il compito della tipografia è quello di scrivere uno slogan qualsiasi, che per ragioni di praticità e di tempo sarà composto da una o più frasi preconfezionate, che vanno bene a tutti e che dunque sono praticamente uguali.
A chi ha un bottino elettorale predeterminato, non importa fare propaganda comune tramite comizi, manifesti etc. Ai pezzi grossi interessa il giorno delle elezioni, quando li vedi girovagare nei seggi con l’acqua alla gola per constatare che i conti tornano. Quelli che studiano lo slogan nei minimi dettagli, perdendo del tempo persino sulla punteggiatura, sono quelli che ci mettono il cuore, quelli non possono e non vogliono conquistare voti in cambio di salsicce, ma puntano soltanto sulla loro credibilità esteriore e interiore, con la speranza che un giorno venga premiata. Forse questi ultimi non saranno mai eletti, ma noi –  ancora una volta – non vogliamo rassegnarci.

Stanchi dei Soliti

Storie di campagna elettorale: il sistema degli infiltrati a Crotone

Riunione

Lo scorso giovedì abbiamo annunciato l’apertura della nuova rubrica Storie di campagna elettorale, attraverso cui vogliamo raccontarvi le vicende e le prassi nascoste delle campagne elettorali crotonesi. Oggi è il nostro primo appuntamento, e vogliamo porre alla vostra attenzione il meccanismo degli infiltrati dei partiti nelle liste civiche e nei gruppi politici autonomi.
Prima di descrivere le varie tipologie di infiltrati, dobbiamo sottolineare le ragioni per cui si verifica questo fenomeno. Crotone non è un comune qualsiasi: nella nostra città gli interessi in gioco sono molti, si pensi alla bonifica, alle trivellazioni e alle potenzialità territoriali. Tenere sottocontrollo l’assetto politico crotonese significa evitare problemi di continuità rispetto al passato. Le elezioni rappresentano lo strumento che può mettere in discussione questa stabilità, pertanto analizzare i gruppi politici emergenti diviene prioritario.

Esistono tre tipologie di infiltrati:

I murgi citti. Questa tipologia inizia la sua attività di spionaggio almeno sei mesi prima della campagna elettorale; trova magicamente il tuo numero di telefono e cortesemente ti domanda se può partecipare alle riunioni perché è «davvero interessato al tuo progetto politico». Considerato che non avevamo –e non abbiamo tuttora-  né risorse e né strumenti investigativi all’avanguardia, abbiamo spesso e volentieri accolto tutti coloro che pensavamo fossero indipendenti da legami partitici e privi di problematiche giudiziarie. I murgi citti sono i più timidi durante le riunioni: parlano poco e quando vogliono farlo chiedono il permesso con tanto di alzata mano. Persone educate insomma. Loro ti studiano cercando di capire le tue debolezze in termini progettuali e comunicativi, per poi riferirle al mandate della loro venuta; il quale successivamente tenterà di Continua a leggere

Stanchi dei Soliti: nasce la rubrica “Storie di campagna elettorale”

Piazza e strade Crotone
Piazza e strade Crotone

Non si tratta di una cronaca della nostra compagna elettorale, di quello che abbiamo detto durante i comizi o dei vari incontri con gli altri movimenti politici alle elezioni comunali del 2011. La rubrica “Storie di campagna elettorale” vuole evidenziare tutti gli aspetti intrinseci delle competizioni elettorali crotonesi: dalla fasulla segretezza del voto all’addestramento degli attacchini; dai canali di divulgazione di false notizie per macchiare l’immagine di un candidato all’autodichiarazione di minacce di morte per esaltare la propria immagine di candidato; dai comportamenti tutt’altro che imparziali dei presidenti di seggio ai tentativi di furto elettorale dei rappresentanti di lista, e tanto altro ancora.

Come è facile intuire, la losche vicende che si verificano durante le competizioni non si limitano all’affissione abusiva dei manifesti o all’acquisizione di voti, ma ricomprendono un insieme di azioni talvolta illegali talvolta al limite della legalità.
Noi, avendoli constatati a Crotone, vogliamo raccontarveli. Lo faremo riportando sul nostro blog dei singoli episodi delle elezioni comunali del 2011.  Perché tutto questo? Perché per costruire una nuova politica c’è la necessità di conoscere quelle vigente e quella passata. L’esperienza che abbiamo maturato due anni fa vogliamo condividerla con voi: ogni giovedì, con la nuova rubrica Storie di campagna elettorale.

Stanchi dei Soliti