
Secondo i dati dello Svimez 2011(Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), nel Sud Italia si sono persi in due anni 281mila posti di lavoro. L’industria va verso l’estinzione e si rischia lo tsunami demografico. In 10 anni 600mila emigrati, nei prossimi 20 un giovane su quattro lascerà il Mezzogiorno”,delle 533mila unità perse in Italia tra il 2008 e il 2010, ben 281mila sono nel Sud, dunque ,pur essendo presenti meno del 30% degli occupati italiani,si concentra il 60% delle perdite di lavoro determinate dalla crisi”.. brutte notizie per il meridione arrivano anche dalla manovra di bilancio, l’effetto cumulato delle manovre 2010 e 2011 dovrebbe pesare in termini di quota sul PIL di 6,4 punti al Sud (di cui 1,1 punti nel 2011, ben 3,2 punti nel 2012, 2,1 nel 2013) e 4,8 punti sul PIL del Nord (1 nel 2011, 2,4 nel 2102, 1,4 nel 2013). Per quanto riguarda gli incrementi delle entrate, il 76% si realizzerebbe al Centro-Nord e il 24% al Sud, ricalcando così il peso delle diverse aree in termini di produzione della ricchezza.
I protagonisti di questa fuga dal deserto del lavoro sono soprattutto uomini, il 21% sono laureati (la percentuale sale al 54% se si considerano i diplomati).Di riflesso sono cresciute Roma (+66mila), Milano (+50mila), Bologna (+31mila), Reggio Emilia, Parma e Modena (+13mila), Bergamo e Torino (+11mila), Firenze e Verona (+10mila).
Il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) è sceso nel 2010 al 31,7% (nel 2009 era del 33,3%): praticamente, meno di un giovane su tre ha un impiego.
Rispetto agli anni ’50 e ’60, la drammatica verità è che emigrano forze intellettuali, energie vitali per il futuro. I giovani del Sud diventano, quindi, più esposti alle spinte clientelari per trovare un lavoro, subendo gravissime mortificazioni. Condizione drammatica anche per le giovani donne, il cui tasso di occupazione nel 2010 ha toccato quota 23,3%, 25 punti in meno rispetto al Nord del Paese (56,5%): di fatto, tre su quattro non hanno lavoro.
E il Governo cosa ha fatto? La più grande rapina del secolo ai danni del nostro Mezzogiorno, spostando fondi Fas per 35 miliardi dal Sud al Nord, a discapito delle politiche di sviluppo e quindi anche annullando la possibilità di creare nuovo lavoro.
Nel Mezzogiorno abbiamo conosciuto classi dirigenti squallide ed inefficienti senza distinzione di colore politico. Sui fondi europei è incredibile quello che accade: chi è in grado di aprire cantieri e realizzare opere si ritrova sullo stesso piano, se non al di sotto, di chi è completamente incapace”.
I giovani meridionali, però, non hanno perso solo il futuro nella coniugazione dei verbi ma anche quello che li riguarda come cittadini di una società civile che la nostra Costituzione, una fra le migliori in Europa, dovrebbe garantire loro.
Eppure il Sud ha tante risorse, da non dover invidiare nessuno. Se fossero gestite bene e in modo onesto e se valorizzate potrebbero farci schizzare ai primi posti nelle classifiche internazionali tra le migliori aree al mondo.
Io, personalmente, da cittadina crotonese,sono indignata da tutta la politica locale e nazionale! E’ inconcepibile che un giovane, diplomato, laureato, non lavori per colpa di gente incapace di sviluppare attività di ogni tipo,avendone tutte le possibilità per farlo! Siamo nel degrado più totale e ancora c’è l’ignoranza, l’inadeguatezza, l’indifferenza, l’irresponsabilià, la furbizia, la non trasparenza,( e chi più ne ha più ne metta ) di un’amministrazione che invece di risollevare città e cittadini…li degrada e denigra.
Ma la colpa è un pò di tutti, qualcuno ce li manda ad amministrare queste “associazioni a delinquere”, perchè è cosi che si rivelano ogni giorno che passa!
Leggo e sento lamentele da parte di tutti i cittadini di ogni età…e mi domando…ma dove sono quando c’è da scendere in campo e agire contro tutto ciò ? Dove sono quando c’è il bisogno di riprenderci in mano i nostri diritti ? Il lavoro è un diritto assoluto, non uno scambio di favori! Ma che futuro vi aspettate di avere? Mi riferisco anche ai complici che hanno famiglie…hanno figli…..non pensate almeno al loro futuro? E noi giovani che fine faremo costretti ad emigrare per studiare e lavorare? Costretti ad allontanarci dalla città dove siamo nati e cresciuti,costretti ad abbandonare la nostra famiglia, i nostri amici,i legami più affettivi, la nostra cucina, i “vrasciol”!!! E già…siamo abituati a farci “ammuccar i vrasciol”! Ma io,come tante altre persone oneste che combattono ogni giorno, vogliamo dire e diciamo BASTA a tutto questo scempio…perchè siamo veramente stanchi…STANCHI DEI SOLITI E DELLE SOLITE!!!
di Erica Lagamba
Stanchi dei soliti