230 mila euro per ristrutturare dei campi di calcio. Questa è la crisi del Comune e della Provincia di Crotone


Stanchi dei Soliti: “ma perché non investite questi soldi in settori più importanti?”

Spending review, blocco delle assunzioni, contenimento della spesa pubblica, riduzione dei trasferimenti statali e chi più ne ha più ne metta per fronteggiare la crisi economica globale. Crotone però non ha di questi problemi, perché se il comune e la provincia hanno destinato 230 mila euro alla ristrutturazione di alcuni campi di calcio e di calcetto, significa che questa crisi non ci appartiene; significa che il sostentamento delle 23.385 famiglie non è una priorità e che, il fallimento quotidiano di decine di imprese crotonesi, è secondario rispetto alla tutela dello sport. 
Occorre precisare fin da subito che il nostro gruppo politico è a favore della promozione, della tutela e dello svolgimento delle attività sportive in luoghi idonei. Le nostre perplessità, però, sono relative all’importo stanziato a favore di tali interventi, in un periodo in cui si attuano tagli lineari in settori ben più importanti: welfare, ambiente, trasporti, istruzione e sanità.
In particolare, la provincia di Crotone, come si legge nel comunicato stampa dell’assessore all’impiantistica sportiva Alessandro Carbone, ha appaltato lavori di 215 mila euro per ristrutturare i campi di calcio situati in località S.Anna e San Leonardo di Cutro. Il Comune di Crotone, invece, con una determina dirigenziale che risale a marzo, ha operato con maggiore parsimonia, impegnando l’importo di 15.000 mila euro per la ristrutturazione del campo di calcio a 7 situato in località Tufolo.  Seppure si tratti di un importo notevolmente inferiore rispetto a quello predisposto dalla Provincia di Crotone, l’impegno di spesa dell’amministrazione Vallone è, a nostro avviso, eccessivo; soprattutto per un ente che si trova spesso a deliberare  debiti fuori bilancio e a recepire le segnalazioni della Corte dei conti.
Come avrebbero potuto investire questi fondi il Comune e la Provincia di Crotone? Le modalità sono numerose, e tanto per citarne alcune ribadiamo quelle cha ha sempre proposto Stanchi dei Soliti:
incentivi di 2300 euro a 100 imprese che assumono un disoccupato (il che rappresenta un potenziale occupazionale di 100 lavoratori); 230 social card da 1000€ da destinare alle famiglie disagiate di Crotone e provincia per l’acquisto di beni primari  in tutte le attività commerciali del crotonese; pagamento delle tasse universitarie ai 200 giovani di Crotone e provincia che si sono diplomati con i migliori voti e che vivono in condizioni disagiate; organizzazione di fiere d’esposizione dei prodotti agroalimentari crotonesi in 20 capitali europee per promuovere l’esportazione delle nostre peculiarità culinarie.  

Le nostre proposte e le modalità di investimento non finiscono qui, bensì concernano, com’è stato detto, settori delicati quali l’ambiente, il welfare e l’istruzione.  In definitiva, possiamo affermare che i 230 mila euro in questione potevano essere impiegati in attività molto più proficue e strategiche rispetto a quelle individuate delle amministrazioni Zurlo e Vallone.
Comuni e province hanno autonomia di entrata e di uscita, dal che consegue l’individuazione da parte degli amministratori locali delle priorità di spesa. Quindi, la classica affermazione «non ci sono soldi» spesso pronunciata dei nostri governanti per giustificare le loro inadempienze, è in realtà priva di fondamenta: nessuno, nemmeno lo Stato (vedi sentenza Corte cost. 2004), può imporre a un comune e ad una provincia di spendere le loro risorse fondamentali (ovvero quelle derivanti da entrate proprie, compartecipazioni al gettito e fondo perequativo) in determinati settori piuttosto che in altri, poiché ne verrebbe meno l’autonomia locale. Lo Stato può rivendicare tali adempimenti soltanto nel caso in cui destini agli enti locali appositi fondi per appositi progetti o aree di intervento.

Pertanto, come abbiamo visto, non è vero che «non ci sono soldi», ma semplicemente esistono prerogative di spesa differenti da quelle che abbiamo consigliato. D’altronde, se per una buona parte della società l’arrivo di Tevez alla Juve suscita più interesse dell’arrivo di Ryanair a Crotone (che ancora stiamo aspettando), forse siamo noi gli anormali a pretendere delle priorità di spesa diverse rispetto a quelle calcistiche.
Andrea Arcuri
Stanchi dei Soliti

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