
Finora abbiamo tentato di convincere i nostri concittadini che la soppressione della provincia di Crotone comporterebbe un ulteriore isolamento del territorio e, di conseguenza, il colpo di grazia ad un città già in ginocchio. In tanti, ancora, sostengono che l’accorpamento sia un bene perché <<diminuiranno le poltrone>> e <<finalmente politici e amministratori avranno la giusta ricompensa per aver contribuito a renderci una delle province più povere d’Italia>>. Come abbiamo già sottolineato altre volte, la diminuzione degli organi di governo e delle loro indennità è l’unico aspetto positivo della Spending Review. Ma a tale aspetto positivo seguono tante altre perplessità: quanto costerà la riorganizzazione degli uffici periferici dello stato? Perché non è stata data la possibilità ai cittadini, delle singole province oggetto di riordino, di decidere tramite un referendum a quale provincia essere accorpata? E infine, c’è congruenza fra tali imposizioni governative e l’articolo 5 della costituzione, il quale prevede che <<La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento>> ?
Per queste e per tante altri ragioni già menzionate, i membri di Stanchi dei Soliti aderiranno alla manifestazione di domani, ma da semplici cittadini senza sventolare bandiere politiche: siamo prima di tutto crotonesi, e poi appartenenti ad un movimento politico.
Per queste e per tante altri ragioni già menzionate, i membri di Stanchi dei Soliti aderiranno alla manifestazione di domani, ma da semplici cittadini senza sventolare bandiere politiche: siamo prima di tutto crotonesi, e poi appartenenti ad un movimento politico.
Andrea Arcuri
Stanchi dei Soliti