Crotone: sequestrati beni per 600mila euro, 11 gli indagati per truffa


La Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle della compagnia di Crotone, nel corso della mattinata, hanno sequestrato beni mobili, immobili e disponibilità bancarie per un valore di 635 mila euro nell’ambito di un’indagine relativa ad una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Il provvedimento scaturito da un’indagine su un finanziamento agevolato richiesto ed ottenuto, ai sensi della Legge nr. 488/92, da una società di capitali con sede a Crotone, operante nel settore della logistica. Nello specifico, a fronte di un investimento di 2.300.000 euro per la realizzazione di opere murarie e l’acquisto di macchinari industriali, all’impresa era stato concesso un contributo a fondo perduto di 1.906.000 euro, da corrispondere in tre distinte tranches sulla base della documentazione di spesa comprovante lo stato d’avanzamento dei lavori. Tra i requisiti indispensabili per l’erogazione del finanziamento, la normativa di settore richiede, oltre alla dimostrazione delle spese, anche l’adeguamento del capitale sociale, a garanzia della consistenza patrimoniale dell’impresa.

11 persone indagate a Crotone

Arresti a Crotone

Undici, complessivamente sono le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Crotone perché ritenute responsabili a vario titolo, dei reati di truffa aggravata, falso, favoreggiamento personale e false comunicazioni sociali.
Attraverso l’esame della documentazione, l’escussione di testi e soprattutto un’approfondita indagine bancaria, i finanzieri hanno accertato la fittizietà dei conferimenti effettuati dai soci in conto aumento del capitale sociale. Infatti, i riscontri effettuati hanno dimostrato che i versamenti dei soci (per un ammontare superiore alla somma di 800 mila euro) sono stati eseguiti utilizzando un prestito iniziale, fornito da persona compiacente, che veniva immediatamente impiegato per disporre il pagamento della fattura d’acconto emessa dalla società che aveva ceduto il capannone industriale oggetto dell’investimento. In realtà, anche questo pagamento era solo formalmente regolare, in quanto le somme in questione venivano restituite, direttamente o per il tramite di terzi soggetti concorrenti, nella disponibilità dei soci dell’impresa acquirente, i quali potevano così riutilizzarle per simulare ulteriori conferimenti in conto capitale.
In tal modo, è stato alimentato un circuito finanziario apparentemente corretto, ma in verità ingannevole, al punto da determinare l’accreditamento della prima quota del contributo dell’importo di euro 635.000. L’attività operativa, culminata nell’odierno sequestro, ha consentito il blocco delle successive tranches e l’avvio delle procedure di revoca del finanziamento.
Le Fiamme Gialle di Crotone hanno provveduto anche ad mettere al corrente la Procura Regionale della Corte dei Conti, competente in relazione al danno erariale connesso all’indebita percezione delle provvidenze pubbliche. Anche quest’operazione di servizio conferma il forte impegno della Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti in danno della spesa pubblica nazionale e comunitaria.

di Erica Lagamba

Stanchi dei Soliti

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