
Qual è il orientamento politico di coloro che contrastano il degrado urbano? Qual è l’orientamento politico di chi pretende l’efficienza del servizio idrico? È di destra o di sinistra chi pretende che le promesse della campagna elettorale vengano realizzate? È di sinistra o di destra chi desidera lo sviluppo turistico della propria città? È fascista o comunista chi denuncia le dispersione dei fondi stanziati per la raccolta differenziata? E ancora: è liberale o conservatore, democratico o repubblicano, chi pretende degli urgenti interventi di bonifica in uno dei territori più inquinati di Italia?
Riassumendo i quesiti di cui sopra in una sola domanda, qual è l’orientamento politico di una città che funziona? Se avessimo aspirazioni politiche nazionali sarebbe opportuno fornire ai nostri potenziali elettori delle indicazioni in merito alla nostra appartenenza ideologica, tale da permettere ai nostalgici della vecchia politica valoriale di votarci sulla base del nostro schieramento. Ma la politica locale è il funzionamento della rete fognaria, la politica locale è la manutenzione dell’acquedotto, la politica locale è la raccolta differenziata. Tutto ciò prescinde dall’appartenenza ideologica, tutto ciò prescinde dal votare socialista o comunista. È il buon senso ad orientare l’amministratore verso l’adozione di buone pratiche, non il suo colore politico.
Si noti che quest’approccio alla politica – che si basa dunque sull’approvazione o disapprovazione dei progetti rispetto alla qualità del progetto stesso prescindendo dall’orientamento politico del proponente- non nasce con il MoVimento 5 Stelle, bensì con Continua a leggere