Forconi e cialtroni: facciamo chiarezza

forcone
forcone

di Michele Corrado

Prima di iniziare, vorrei riportare una testimonianza di una Signora rimasta imbottigliata nel traffico causato dai presidi:

Riporto una testimonianza che credo emblematica di quanto sta succedendo, questi segnali sono pericolosi, ed è ancora più pericoloso ignorarli SIA da parte di chi ha aderito a questa mobilitazione, sia da parte di chi resta a guardare. Ricordano una storia già vista, solo che questa storia le nuove generazioni non la conoscono. Dal racconto si evince che la polizia, sollecitata ad intervenire, non fa niente, “si sono accordati”. Questa anomala gestione dell’ordine pubblico è il segnale più chiaro che qualcosa non va:

“Stanotte sono stato fermato in una rotonda nelle campagne fuori Carmagnola con altre 6 macchine di poveri cristi infermieri che tornavano a casa dopo un turno massacrante di 18 ore (io ero andato a torino a trovare i miei). Nella rotonda c’erano 2 adulti di mezza età che stavano in disparte ad osservare e a pilotare una dozzina di ragazzi attorno alla ventina; erano tutti ubriachi (a terra ho contato, ed ho avuto tempo, 4 pintoni di vino, 6 bottiglie di whisky ed almeno una ventina di moretti da 66) e sicuramente strafatti. Avevano tutti emblemi di tipo fascista (croce celtica e tricolori vari) e intonavano slogan non propriamente di sinistra. Una ragazza ha chiesto loro “per favore ragazzi, è da stamattina alle 6 che sono in ospedale, mi fate andare a casa?” Ed uno dei due “adulti” le ha cordialmente risposto “avrai passato il giorno a succhiare c…i!” e giù tutte le marionette a ridere. Uno di loro ad un certo punto si è avvicinato di sua volontà e ci ha cordialmente detto “Voi passate quando ca**o lo diciamo noi, e se qualcuno ci fa girare i co….i  magari passa la notte qui, o magari passa ma si trova un vetro rotto o la macchina rigata, capita con la nebbia!” e giù tutti a ridere…

La chicca: nella rotonda era presente una pattuglia della polizia; siamo andati da loro a chiedere di intervenire e la risposta è stata ancora più agghiacciante: “Ci siamo accordati con loro per fare passare qualche macchina ogni tanto; state tranquilli altrimenti questi vi fanno passare la notte qua!”

Signori, la guerra dei poveri è cominciata. Scappiamo finché siamo in tempo.”

Eh, si. E’ scontatissimo che siano forconi.
Anche io posso andare sotto casa e minacciare il tabaccaio. Ma come fareste ad appurare con certezza che io sia un forcone? Continua a leggere