I retroscena di Quinta Colonna a Crotone: che figura ha fatto la nostra città?

Del debbio crotone
quinta colonna piazza della resistenza

Ogniqualvolta la nostra città va in onda sulle reti televisive nazionali, le ripercussioni sull’immagine dei cittadini non sono delle migliori. Anzi, se dobbiamo dirla tutta, tali ripercussioni sono devastanti, e annullano tutti quegli investimenti comunicativi che ognuno di noi effettua ogni giorno, quando cerchiamo di convincere coloro che non hanno mai visto Crotone che, la nostra città, non è soltanto ‘ndrangheta e cultura retrograda.
In merito all’impatto che la trasmissione di ieri ha avuto su Crotone abbiamo dedicato un apposito sondaggio in fondo all’articolo;  adesso però occorre evidenziare i numerosi episodi attraverso cui la nostra città è finita sui principali canali televisi italiani, a causa di eventi tutt’altro che positivi:

Come dimenticare le figuracce che la nostra città ha fatto al programma televisivo Le Iene quando intervistarono un ex boss crotonese e quando, a Isola CapoRizzuto, le stesse Iene denunciarono il diffuso abusivismo edilizio? Come dimenticare quando a Crotone si precipitò Striscia La notizia ad effettuare le sue informali indagini su un presunto (e fasullo) accordo tra la società F.C. Crotone e l’arbitro che disputava la gara Crotone-Benevento nel 2004 ? E infine, come dimenticare la figuraccia dell’ex assessore provinciale all’ambiente che, a seguito di una domanda di un giornalista di Report sul tema Energie Rinnovabili, rispose: «Cosa si intende per energie rinnovabili?».

Sia ben chiaro, chiunque abbia un minimo di domestichezza in materia di comunicazione, mass media o giornalismo, sa benissimo che la maggior parte delle interviste o dei servizi televisivi sono appositamente strutturati per trasmettere dei messaggi sociali preconfezionati. In altre parole, la testata giornalistica mandando in onda la tua intervista è capace di trasmettere il suo messaggio.  Pertanto, le nostre percezioni negative e che crediamo siano distruttive della nostra immagine da crotonesi, spesso corrispondono a quelle sensazioni volontariamente provocate da coloro che curano l’intervista prima di mandarla in onda. Se tali affermazioni possono apparire frutto di un’infondata teoria complottista, basta sfogliare un manuale di comunicazione; oppure raccogliere le testimonianze di qualche giornalista pensionato della Rai o di Mediaset che, in preda a rimorsi di coscienza, afferma che l’incongruenza tra quello è stato registrato e quello che trasmettono è notevole.

Ritornando alla trasmissione Quinta Colonna svoltasi ieri in piazza della Resistenza, cerchiamo di ricostruire i retroscena della serata attraverso le osservazioni di alcuni membri di Stanchi dei Soliti che hanno partecipato:

Claudia Riganello: Potrei apparire come la voce fuori dal coro, ma apprezzo coloro i quali ieri si sono messi in gioco e, tra un congiuntivo sbagliato e un italiano poco consono, hanno espresso la loro indignazione. Come al solito, c’è sempre chi critica la politica a Crotone e la politica italiana, peccato però che spesso sono gli stessi che rimangono sul divano.
Concedetemi uno sfogo: alzate il culo e partecipate.

Claudia Capparelli: “C’erano davvero poche persone. Penso che Crotone abbia perso una grande occasione. Io non credo di essere migliore degli altri perché ho partecipato, ma la mancata partecipazione del resto della città mi ha deluso.”


Gregorio Crudo:Premetto che su mio invito molti hanno declinato, dicendo che dovevano seguire la serie televisiva Squadra Antimafia. E’ stata altresì dimostrata la scarsissima partecipazione dei giovani, dal che emerge la scarsa propensione al cambiamento e l’alta insensibilità ai problemi che ci riguardano.”


Vittorio Screnci: “Il tutto mi sembrava un po’ pilotato: hanno dato priorità agli invitati nello studio e non alle piazze. Va segnalato che dopo l’intervento del Leghista, gli animi si sono surriscaldati e tanta gente è scesa in piazza.
Io eri lì, e forse non me ne sono accorto, ma alcuni miei amici mi hanno detto che Crotone non ha fatto una bellissima figura davanti a tutta Italia. Alla fine della trasmissione la situazione è degenarata”

Fabrizio Marino: Le tasse che si pagano vanno pagate. Dicono che paghiamo il 120% di tasse in più rispetto agli anni della lira: ma hanno dimenticato il “doppio” valore dell’euro? Inoltre, anziché vedere quante tasse paghiamo, vedano come spendono male questi soldi.

 

Stanchi dei Soliti avrebbe preferito prendere parola in presenza del sindaco di Crotone, per rendere il tutto più consono e per individuare le rispettive responsabilità sul fallimento amministrativo crotonese. Ma ovviamente, la presenza del sindaco tra la gente avviane soltanto in determinati periodi: quelli elettorali.

Stanchi dei Soliti