Movimenti, liste civiche, associazioni e chi più ne ha più ne metta, cavalcano l’onda del sentimento antipartitico popolare. Ma in realtà quanti di loro sono davvero apartitici? Sia a livello nazionale che a livello locale abbiamo visto nascere decine di gruppi politici che non si presentano agli elettori come partiti ma addirittura criticano l’operato di quest’ultimi, considerandoli gli artefici di una classe politica inefficiente. Ma noi ci chiediamo che senso ha professare l’antipartitismo quando la struttura di questi gruppi politici è identica a quella di un partito ? oppure quando con questi stringono alleanze, o a dirittura quando icono di stare dalla parte opposta. È successo alle amministrative del 2011: Manifesto per Crotone, SiAmo Crotone con Vallone, Movimento Scopelliti, Classe differente, Lista Civica Tesoriere per Senatore, ecc. E proprio con quest’ultima il gruppo Stanchi dei Soliti, prima della campagna elettorale, ha avuto una discussione accesa su facebook. Uno degli esponenti della lista Tesoriere sosteneva che questa non aveva carattere partitico nonostante Pasquale Senatore, leader della lista, militò prima nel Movimento Sociale Italiano, poi in Alleanza Nazionale e successivamente nel PDL. Potremmo fare lo stesso discorso per SìAmo Crotone, lista civica che ha sostenuto Peppino Vallone e che vede tra i suoi esponenti Antonella Rizzo, noto personaggio politico del Partito Democratico. Il Movimento Scopelliti, invece, pur non chiamandosi “partito”, è strutturato come se lo fosse, in quanto ha un consiglio direttivo che prende le decisioni al posto di tutte le persone aderenti al movimento.
Con modestia e umiltà, ci permettiamo di consigliare agli esponenti dei gruppi succitati quali sono i caratteri che rendono un gruppo politico veramente apartitico. Innanzitutto non vi devono essere né apparentamenti con i partiti né si deve sostenere un uomo politico che negli stessi ha militato. Perciò abbiamo criticato la scelta di Classe Differente con sindaco Voce, che ha sostenuto Peppino Vallone al ballottaggio. Ma il carattere principale, però, dell’antipartitismo è evidente nella struttura che le organizzazioni politiche assumono. Il famoso sociologo e politologo Robert Michels, ai suoi tempi, elaborò la legge ferrea dell’oligarchia (1911), la quale, in parole povere, sostiene che i partiti sono formati da un gruppo ristretto di dirigenti che detengono il potere decisionale e, di conseguenza, determinano la classe politica e limitano le funzioni dei militanti, circoscritte a determinati ambiti. Ovviamente questa teoria è molto più profonda, ma è questo l’aspetto che ci interessa. Quindi, per tutte le organizzazioni apartitiche è fondamentale l’assenza di un consiglio direttivo che prende le decisioni. Quest’ultime devono essere frutto di votazioni interne, in cui il peso decisionale di ogni membro varia a seconda del suo impegno all’interno del gruppo stesso. E’ questo uno dei valori fondamentali del gruppo Stanchi dei Soliti, contenuto nella carta dei valori.
A chi nutre sentimenti antipartitici consigliamo: “diffidate da tutte le organizzazioni politiche che non presentano questi caratteri”.
di Andrea Arcuri.
Stanchi dei Soliti