
Per tenere acceso per 6 mesi l’impianto nucleare a fusione fredda da 1 MW secondo Andrea Rossi, fautore del progetto, bastarebbero poche centinaia di euro di “carburante” (nichel).
Più di recente si era poi speculato su come la produzione di massa debba far scendere i prezzi a livelli assolutamente irrisori. La notizia di oggi è che Rossi ha finalmente comunicato i numeri esatti di nichel e idrogeno necessari ad attivare l’E-Cat da 1 MW. I dati, riferiti ad una carica da 180 giorni, sono i seguenti:
- Idrogeno:18000 g
- Nichel:10000 g
Insomma, basterebbero 10 chili di polvere di nichel e 18 di idrogeno per dar vita alla prossima rivoluzione energetica.
Gli scettici lo diventeranno ancora più a sentire questi dati. Intendiamoci, l’E-Cat sembra in effetti davvero troppo bello per essere vero.
In molti aspettano il giorno in cui verrà effettuato un ultimo test pubblico per trarre le proprie conclusioni. Nel nostro piccolo ci sentiamo di dare in un certo senso ragione a Rossi. Ormai la veridicità della sua invenzione verrà confermata soltanto dalla messa in commercio dei primi E-Cat.
Dato il carattere dell’ingegnere italiano, le sue paure perché non gli vengano sottratti i brevetti dell’ingrediente segreto e l’aggressività con cui nel web ci si sta scontrando sull’argomento, pensare che un test privato possa dimostrare qualcosa a qualcuno – se si eccettuano le persone che già ci credono – vorrebbe dire essere un po’ ingenui. Non escludiamo, comunque, neanche l’ipotesi di essere smentiti.
di Tiziano Boscarato
Stanchi dei Soliti