
Perché abbiamo deciso di abbandonare la maggioranza del sindaco
Cari crotonesi, abbandonare la maggioranza è stata una scelta difficile per Stanchi dei Soliti. Una scelta che inevitabilmente ci proietta verso un futuro incerto. È atipico in politica: qui si sceglie sempre la strada più facile per governare. Noi, invece, abbiamo fatto un passo indietro: siamo usciti dalla giunta, dal governo cittadino, perché i nostri valori fondanti sono stati calpestati dal sindaco e dei consiglieri di maggioranza.
Il sindaco Voce, inglobando nella maggioranza i consiglieri Antonio Megna e Danilo Arcuri, si è alleato con l’area Sculco; inglobando Fabio Manica si è aperto a Forza Italia. Sculco e Forza Italia erano i nostri antagonisti della campagna elettorale, quelli che hanno perso. Ricordate?
Voce ha vinto le elezioni perché ha combattuto un sistema con il quale, oggi, si è alleato.
È qui il paradosso: chi ha perso le elezioni adesso governa la città. E magari gli sculchiani e Forza Italia vorranno prendersi i meriti di quello che noi abbiamo costruito in quattro anni: il Castello riaperto, il teatro completato, i primi passi dell’università e di Antica Kroton, il rilancio della piscina Coni, piazza duomo senza parcheggi, 30 milioni ricevuti da ENI.
Avremmo potuto raccogliere ciò che abbiamo seminato, restando al nostro posto e chiudendo un occhio davanti alle nuove alleanze del sindaco.
Ma noi abbiamo scelto un’altra strada, quella stretta, quella dei valori, della coerenza fra parole e fatti.
Oltre ai fattori di natura politica la nostra decisione di uscire dalla giunta Voce è dettata anche da ragioni amministrative: la posizione del sindaco Voce sul tema bonifica è stata molle, bocciando la proposta di Iginio Pingitore che aveva richiesto di avviare un’interlocuzione con la Regione per sospendere le autorizzazioni esistenti per gli impianti di smaltimento rifiuti industriali. In sostanza, Pingitore voleva bloccare Columbra, dove probabilmente saranno conferiti i rifiuti dell’ex pertusola.
Infine, il totale disinteresse nell’arginare l’annoso problema delle commissioni consiliari – che oggi sfiorano un costo di € 300.000 annui – ci ha portato a prendere le distanze da un sindaco sordo alle nostre richieste di Riforma, che sono state avanzate nel 2022 e sono state scritte nero su bianco.
D’altronde, come potrebbe mai Vincenzo Voce intervenire sulle commissioni se i consiglieri che beneficiano del gettone sono coloro che gli consentono di avere i numeri per governare?
Le elezioni del 2026 sono alle porte, Voce ed i nuovi alleati sono già pronti con il solito copione: i meriti del rilancio di Crotone sono tutti del sindaco, della sua lungimiranza, della sua strategia politica, il cui unico e vero fine, in realtà, è quello più basso della politica: preservare lo status quo.
Stanchi dei Soliti
