L’Interporto di Padova: un idea per Crotone?


fotovoltaico a crotone
Un'idea verde per Crotone

Un esempio da seguire, che sicuramente risolverebbe enormi problemi di crisi energetica e dell’ inquinamento dovuto a coperture a base di amianto è quello dell’Interporto di Padova. 
Di fatti l’Interporto di Padova è completamente ricoperto da pannelli fotovoltaici che sono andati a sostituire i precedenti inquinanti tetti in amianto. 
Tra le pensiline dei parcheggi auto ed i tetti degli edifici di scambio merce si arriva ad una superficie fotovoltaica di 40.000 metri quadrati. 
Si garantisce una copertura annuale per 4000 famiglie, dati che fanno pensare ad un applicazione ancora più ampia di queste coperture. 
A pieno regime l’impianto produce 13 milioni di kilowattora facendo respirare un’aria con 8000 tonnellate di anidride carbonica in meno.
 Polmoni più puliti, e bollette meno salate, sembrerebbe una dieta energetica applicabile abbastanza facilmente a Crotone, dove il sole di certo non manca e dove l’amianto purtroppo ancora è un problema presente.

di Boscarato Tiziano

Stanchi dei Soliti

5 pensieri su “L’Interporto di Padova: un idea per Crotone?

      • Ciao ragazzi,
        a parte il sacrosanto bisogno di informazione dell’opinione pubblica, le idee vanno sempre e comunque messe in circolo! poi come è giusto che sia ci si ragiona con spirito critico, non è detto che quello che ha funzionato a Padova sia una soluzione per Crotone, ma puo’ essere un punto di partenza per elaborare una Nuova soluzione che si adatti al territorio crotonese.

        p.s.
        sempre e comunque a favore dell’ottimizzazione delle risorse naturali

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  1. Padova ha risorse per sfruttare un’opera del genere,nell’interporto avvengono scambi ferroviari e di altro genere.
    Crotone purtroppo in questo senso ha bisogno di migliorare ma perchè non spronare la politica interna a fare qualcosa per poter diventare fulcro di attività di scambio calabrese?
    Per fare ciò abbiamo bisogno di INFORMARE e sensibilizzare la poplazione.

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  2. Io penso che non basti mettere in circolo le idee. Siamo in una situazione dove l’azione è la parola chiave e la sensibilizzazione unita alla circolazione delle notizie non sono che un primo passo che possa portare poi ad un’azione seria, rapida ed efficace.
    Il problema reale è : cosa potremmo fare per costringerli ad agire ? quali sono le leve che potrebbero aiutarci ad uscire da questa impasse che dura da anni e rimettere in moto la nostra città ?

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